OpenAI usa Google Cloud e integra i pagamenti in ChatGPT

Come anticipato da Reuters circa un mese fa, OpenAI utilizzerà anche l’infrastruttura cloud di Google per ChatGPT e le sue API. La partnership sembrava finora improbabile perché l’azienda di Mountain View sviluppa un chatbot concorrente. Un’altra novità riguarda invece una possibile seconda fonte di guadagno dalla funzionalità di shopping.
ChatGPT usa Google Cloud
Fino al mese di gennaio, Microsoft era l’unico provider cloud di OpenAI. In seguito alla modifica dei termini contrattuali (validi fino al 2030), l’azienda guidata da Sam Altman può sottoscrivere accordi con altri provider, se la potenza di calcolo di Azure non è sufficiente. In meno di sei mesi sono state firmate le partnership con Oracle, CoreWeave e appunto Google.
Non sono stati divulgati i termini economici dell’accordo, ma per l’azienda di Mountain View si tratta sicuramente di una vittoria, considerato che Google Cloud ha una quota di mercato molto inferiore a quelle di Amazon Web Services e Microsoft Azure.
In base all’elenco dei fornitori, OpenAI utilizzerà i server di Google che si trovano in Giappone, Olanda, Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti per API, ChatGPT Enterprise, ChatGPT Edu e ChatGPT Team.
Le spese miliardarie di OpenAI vengono oggi recuperate tramite gli abbonamenti. Secondo le fonti del Financial Times, l’azienda californiana integrerà un sistema di pagamento in ChatGPT. Ciò permetterà di ottenere profitti anche dalla versione gratuita del chatbot. La funzionalità è ancora in sviluppo.
Gli utenti possono utilizzare la funzionalità di shopping per chiedere informazioni sui prodotti. ChatGPT mostra i prodotti e aggiunge il link al sito del venditore. Sfruttando la tecnologia di checkout di Shopify, OpenAI consentirà di completare la transazione all’interno del chatbot. I commercianti riceveranno l’ordine e pagheranno una commissione.
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