Otb studia l’aumento dei prezzi: negli Usa possibili ritocchi dell’8-9%
Anche il gruppo Otb si unisce ai player della moda e del lusso che hanno comunicato un possibile rialzo dei prezzi per i prodotti negli Usa. In particolare, nel caso del gruppo che controlla Diesel, Marni, Martin Margiela, Jil Sander, l’incremento di listino valutato sarebbe nell’ordine di un +8-9 per cento. Lo ha anticipato Ubaldo Minelli, CEO di Otb in occasione della presentazione del bilancio di sostenibilità del gruppo. “Si tratta di un quadro normativo in divenire – ha precisato il manager – e in questo contesto abbiamo fatto alcune simulazioni per figurare l’impatto dei dazi sugli oneri del nostro gruppo. Se dopo la moratoria di tre mesi dovessero essere confermati i dazi introdotti, stiamo valutando strategie brand per brand da intraprendere per ridurre l’impatto, che ovviamente c’è”, ha aggiunto. Negli Stati Uniti il gruppo conta tra i 40 e i 42 negozi diretti ma la distribuzione si avvale anche di una rete wholesale definita dal management “importante”.
Il gruppo continua a mantenere il focus puntato anche sulla regione cinese. “Nel 2023 in Cina abbiamo riportato un fatturato circa quattro volte superiore a quello del 2019. Nel corso del 2024 abbiamo continuato nel piano di aperture dei negozi, mantenendo un giro d’affari stabile rispetto all’anno precedente”, ha raccontato Minelli a margine della conferenza stampa. “Anche nel primo quarter di di quest’anno il gruppo ha proseguito le aperture in programma nonostante il mercato in Cina non sia ancora in ripresa”, ha aggiunto il CEO, aggiungendo poi come invece il Giappone, che conta ormai più di un quarto del fatturato (per la precisione circa il 26%), nel 2024 ha registrato un trend in doppia crescita rispetto al 2023, “che era già positivo”.
Il presidente e fondatore di Otb, Renzo Rosso, ha poi ribadito l’intenzione del gruppo di quotarsi in borsa quando le condizioni di mercato saranno favorevoli: “Quando i mercati saranno pronti, noi lo siamo già”, aggiungendo poi che la piazza sarà quella di Milano.
Sul fronte della sostenibilità, il gruppo ha presentato i risultati ottenuti nel corso del 2024. Nel dettaglio, il gruppo ha aumentato di sette punti percentuali la quota di materiali riciclati e a minore impatto ambientale arrivando al 24% del totale delle materie prime acquistate dal gruppo. In sensibile miglioramento anche il dato relativo all’approvvigionamento di materiali naturali a ridotto impatto ambientale: nel 2024 gli acquisti di cotone preferenziale (biologico, rigenerativo e riciclato), che rappresenta il 62% delle materie prime acquistate dal gruppo, hanno registrato un aumento del 31% rispetto all’anno precedente.
Otb ha confermato poi il proprio impegno nella lotta alla contraffazione. Dal 2022 al 2024, ha fornito un certificato digitale di autenticità a oltre 1,8 milioni di prodotti dei brand Jil Sander, Maison Margiela e Marni, grazie alla collaborazione con il Consorzio Aura Blockchain, di cui è Steering Member insieme a Lvmh, Prada Group e Cartier (parte di Richemont).
Il gruppo ha inoltre tagliato nel 2024 le emissioni totali (Scope 1, Scope 2 market-based e Scope 3) del 31% rispetto al 2023 e raggiunto il 100% di utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili in Europa e Nord-America nei siti gestiti direttamente
Sul fronte etico Otb Foundation, cui è destinata una percentuale dell’utile operativo dell’azienda, ha promosso oltre 380 progetti con un impatto diretto sulla vita di più di 380.000 persone nel mondo. Tra le iniziative più recenti e di maggiore rilievo figura “Brave to Care”, il programma di volontariato aziendale nato dalla collaborazione tra il Gruppo Otb e la Fondazione.
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