Parco dei Colli di Bergamo: il terzo lotto della Tangenziale Sud minaccia uno degli ecosistemi più preziosi della Lombardia

Lug 11, 2025 - 22:30
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Parco dei Colli di Bergamo: il terzo lotto della Tangenziale Sud minaccia uno degli ecosistemi più preziosi della Lombardia
parco dei colli di bergamo

Un progetto infrastrutturale da oltre mezzo miliardo di euro mette a rischio il cuore verde della provincia bergamasca. Il comitato Salviamo il Parco dei Colli di Bergamo propone un’alternativa più economica, efficace e sostenibile. Intanto cresce il dissenso della cittadinanza: già oltre 7.600 le firme raccolte

Nel territorio della Lombardia orientale, tra le alture moreniche e le valli prealpine che coronano la città di Bergamo, si estende un patrimonio paesaggistico e naturalistico di eccezionale valore: il Parco dei Colli di Bergamo, un polmone verde riconosciuto, protetto e frequentato ogni anno da decine di migliaia di cittadini, studiosi, turisti e sportivi.

Questo contesto ambientale – già vincolato per la sua rilevanza ecologica – si trova oggi minacciato dalla ripresa del progetto per il terzo lotto della Tangenziale Sud, promosso da Anas e Provincia di Bergamo dopo lo stanziamento di fondi statali.

Il tracciato, recentemente reso definitivo (febbraio 2025), si inserisce in un’infrastruttura viaria già controversa, la cui realizzazione implicherebbe lo sbancamento delle piane di Sombreno, Sorisole e della Valle del Giongo: aree tutelate e di grande fragilità ecologica.

La preoccupazione non si limita allo sfregio paesaggistico. Secondo il comitato Salviamo il Parco dei Colli di Bergamo, sorto negli ultimi mesi per opporsi all’intervento, l’opera presenta criticità strutturali, economiche e ambientali tali da comprometterne la stessa efficacia trasportistica.

percorso tangenziale

Un’opera dai costi insostenibili e dall’efficienza dubbia

Scrive il comitato che il progetto prevede 6,5 chilometri di nuova viabilità, in larga parte in galleria, con una sola corsia per senso di marcia. Originariamente stimato (2006) in 90 milioni di euro, il costo è oggi lievitato a oltre 528 milioni di euro più Iva, una cifra che – considerati gli attuali scenari inflattivi – appare destinata a crescere ulteriormente.

A fronte di questa spesa, la tangenziale risulterebbe utilizzabile solo a completamento totale dei lavori, escludendo ogni funzionalità intermedia.

Dal punto di vista trasportistico, il tracciato appare inadatto a risolvere i problemi di congestione: con un numero limitato di accessi (Valbrembo, Sorisole, Botta) e una configurazione a corsia singola, si prevede un impiego da parte di meno della metà degli automobilisti oggi in transito sulla SS470.

Inoltre, l’esperienza recente del tratto Curno-Valbrembo – già realizzato con la stessa configurazione – dimostra la persistenza di code e rallentamenti nei punti di innesto.

Un impatto ambientale severo e irreversibile

Le preoccupazioni più gravi – riporta ancora il documento del comitato Salviamo il Parco dei Colli di Bergamo – riguardano il profilo ambientale. Il progetto comporterebbe un cantiere base a Valbrembo di dimensioni colossali, con un traffico continuo di mezzi pesanti per il trasporto di terra e rocce (di cui il 45% destinato allo smaltimento in discarica).

Questo implicherebbe emissioni elevate di polveri sottili e gas di scarico, in un’area – come quella di Petosino – già classificata come zona a ventilazione ridotta e soggetta a frequenti sforamenti dei limiti di legge sulla qualità dell’aria.

A ciò si aggiungono le alterazioni del reticolo idrografico locale, nonché danni paesaggistici irreparabili in un’area tutelata.

Alla luce di queste criticità, il comitato civico propone una soluzione alternativa più razionale: la riqualificazione e il raddoppio dell’attuale tracciato Curno-Villa d’Almè (SS470), con interramento selettivo nei punti critici.

Tale proposta si fonda su un dato spesso dimenticato: negli anni Sessanta la Provincia aveva già acquisito i sedimi necessari per l’ampliamento a quattro corsie, anticipando una visione strategica oggi più che mai attuale.

I benefici, scondo il comitato, sarebbero molteplici:

  • minori costi e tempi di realizzazione, grazie all’uso dell’infrastruttura esistente
  • fruibilità progressiva: la strada potrebbe essere utilizzata per lotti completati, senza dover attendere l’intera infrastruttura
  • maggiore efficacia trasportistica, con la possibilità di assorbire anche il traffico proveniente dalla Val Imagna, oggi escluso
  • riduzione delle tratte in galleria e quindi dei rischi di congestione sotterranea
  • risorse liberate per il potenziamento della mobilità pubblica: si propone in particolare l’estensione della linea Teb 2 fino alla Val Brembana, prevedendone anche l’impiego per il trasporto merci

La mobilitazione civile e il precedente giuridico

Il progetto Anas non è nuovo. Già in passato era stato bloccato da una sentenza favorevole al Comune di Sorisole, che ne evidenziava le incongruenze con la pianificazione territoriale e i vincoli ambientali.

Oggi, la mobilitazione si è riorganizzata attorno al nuovo comitato, che ha lanciato una petizione pubblica su Change.org, raccogliendo finora oltre 7.600 firme.

I promotori chiedono una revisione dello studio di fattibilità, alla luce di criteri aggiornati di sostenibilità ambientale, efficienza economica e coerenza infrastrutturale.

In gioco non c’è solo il futuro di una strada, ma il destino di un patrimonio collettivo e il modello stesso di sviluppo che si intende perseguire in aree fragili e ad alto valore ecosistemico.

L'articolo Parco dei Colli di Bergamo: il terzo lotto della Tangenziale Sud minaccia uno degli ecosistemi più preziosi della Lombardia è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.

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