Parlamento Ue contro pratiche pesca non sostenibili paesi terzi

Lug 10, 2025 - 09:30
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Parlamento Ue contro pratiche pesca non sostenibili paesi terzi

Roma, 9 lug. (askanews) – Con 681 voti favorevoli, 4 contrari e 4 astensioni, i deputati hanno dato la loro approvazione definitiva alle nuove misure dell’UE a sostegno della pesca sostenibile nei paesi limitrofi che condividono stock ittici con l’UE e garantiscono condizioni eque per la pesca dell’UE. Dopo il voto di oggi, il Consiglio deve ancora confermare formalmente il suo accordo prima che il regolamento modificato possa entrare in vigore 20 giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’UE.

Il regolamento modificato, già concordato informalmente con gli Stati membri dell’UE, consentirà alla Commissione di valutare meglio se i paesi terzi stanno adottando misure per prevenire la pesca eccessiva. Fornisce maggiore chiarezza giuridica sulle pratiche non sostenibili che potrebbero indurre l’UE ad applicare misure restrittive, comprese misure commerciali come i divieti di importazione, aumentando così la capacità dell’Unione di contrastare le pratiche non sostenibili a livello internazionale. “Per molto tempo i pescatori si sono sentiti inascoltati nelle loro preoccupazioni, e questa proposta è la nostra risposta. Abbiamo fornito una risposta più decisa dell’UE a coloro che compromettono i nostri pescatori e le nostre risorse marine”, ha dichiarato il relatore Thomas Bajada (S&D, MT).

Durante i negoziati, i deputati sono riusciti a ottenere una definizione più precisa e applicabile di ciò che può essere considerato “mancata cooperazione” da parte di un paese terzo. Esempi specifici includono ora ritardi ingiustificati nel rispondere alle richieste, il rifiuto di consultare, il mancato avvio delle consultazioni o l’introduzione di quote discriminatorie o unilaterali.

La mancata adozione, attuazione o applicazione delle necessarie misure di gestione della pesca, anche nell’ambito delle organizzazioni regionali di gestione della pesca (ORGP) o in linea con accordi bilaterali o multilaterali, costituisce ora anche una mancata cooperazione ai sensi del diritto dell’UE.

Le nuove norme includono una descrizione di ciò che costituisce il “miglior parere scientifico disponibile” che i paesi terzi dovrebbero seguire nella gestione degli stock ittici utilizzati da loro stessi e dall’Unione.

Gli eurodeputati sono inoltre riusciti a ottenere un termine di 90 giorni per i paesi terzi affinché rispondano alla loro identificazione come paesi non cooperanti. Per gli stock gestiti da un’ORGP, la Commissione cercherà innanzitutto di risolvere la questione all’interno dell’organizzazione.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia