Più eco e meno ego il motto di Ilaria Capua insignita del Premio Furia 2025

Dicembre 6, 2025 - 09:49
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Più eco e meno ego il motto di Ilaria Capua insignita del Premio Furia 2025
Generico 01 Dec 2025

Aperta e intervallata dai brani tratti da Mother Earth’ s Plantasia – album di Mort Garson ideato nel 1976 per accompagnare la crescita delle piante – eseguiti del Placard Wind Quintet, la cerimonia del Premio Furia Ecologia città di Varese 2025. Il premio è andato alla veterinaria, virologa e divulgatrice scientifica appassionata Ilaria Capua,  ideatrice del paradigma Salute Circolare.
Recita la motivazione letta dall’assessora Nicoletta San Martino:

per il suo straordinario contributo alla promozione di una visione della scienza che unisce al sapere e all’indagine la responsabilità e l’azione per il progresso della società […] ha saputo unire la profondità del sapere scientifico a una visione ampia e inclusiva della conoscenza, dando piena espressione al paradigma “One Health”, che riconosce la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente come parti interconnesse di un unico, complesso sistema vitale.
La sua opera si pone in ideale continuità con il pensiero e l’eredità di Salvatore Furia, il quale aveva colto la profonda interdipendenza tra le forze della natura e l’agire dell’uomo, invitando ad orientarsi verso un approccio ecologico includente anche le componenti morale e culturale.
La figura di Ilaria Capua rappresenta dunque un modello di rigore intellettuale, passione civile e coraggio etico, capace di ispirare le nuove generazioni alla curiosità, alla ricerca e al rispetto per la vita in tutte le sue forme. Con il suo esempio, testimonia come la conoscenza, quando è guidata da valori di responsabilità e visione integrata, possa orientare la società verso un futuro più sostenibile, consapevole e armonioso.

«È necessario essere più eco e meno ego – ha detto Capua introducendo la sua lectio magistralis a Palazzo Estense in pieno clima natalizio – Come Maria un tempo le donne partorivano nelle stalle portandosi dietro il bue perché ha una grande capacità respiratoria, quindi davvero riscaldava l’ambiente. Ma è successo, migliaia di anni fa che la peste bovina si è trasferita all’uomo, dandoci il morbillo. La peste bubbonica è arrivata dai topi, il virus della spagnola arriva dagli uccelli e l’Hiv dalle scimmie. Il passaggio dei virus dagli animali all’uomo avviene da sempre».

Le pandemie dividono il tempo, trasformano la società: «La nostra terra dopo l’ultima pandemia è come un terraio lasciato al sole, fa più caldo, il sistema sanitario è traumatizzato e siamo tantissimi, più di 8 miliardi di persone, con un problema serio di approviggionamento alimentare.  Siamo interamente dipendenti da ciò che succede alla nostra madre terra che letteralmente ci dà da mangiare. non possiamo entrare a gamba tesa e mangiare e distruggere come se fosse tutta roba nostra. Ci sono anche le zanzare, vettori di molte malattie».

Nelle sue parole i 10 comandamenti per ridurre l’uso degli antibiotici, consigli pratici e dimostrazioni di come la salute di ciascuno sia legata all’ambiente. Più in generale, la dimostrazione di quanto siamo legati al mondo in cui siamo immersi, interamente dipendenti da quello che mangiamo, beviamo, respiriamo e dalle altre creature che vivono sulla Terra. La nostra salute è circolare, legata a doppio filo a quella del sistema pianeta e dipende direttamente dai nostri comportamenti.

Diverse autorità hanno partecipato alla cerimonia per il Premio Furia, ringraziando Ilaria Capua per il suo contributo alla scienza e alla sua diffusione e anche “per aver reso accessibile a tutti la ricerca scientifica”, ha detto Emanuele Monti, presidente della Commissione Salute di Regione Lombardia. A renderle omaggio numerosi assessori, il vicepresidente della Provincia di Varese, il provveditore Giuseppe Carcano e la presidente dell’Ordine provinciale dei veterinari Cristina Carcano. 

La folta platea, e la stessa Capua, hanno anche applaudito il giovane ricercatore Davide Miani, vincitore del Premio Pavan per la sua tesi di dottorato Systems Biotechnology: production of high-valve added compounds from renewable resources, sulle particelle di plastica presenti nelle acque raccolte dai depuratori della Provincia di Varese e del Verbano-Cusio-Ossola. Con lui la professoressa Elena Rosini, che ha raccontato il contesto di ricerca in cui si è inserita la tesi.

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Redazione Redazione Eventi e News