Quali pianeti potrebbero ospitare la vita? Nuovo modello potrà individuarli
La ricerca di forme di vita al di fuori della Terra continua a spingere astronomi e scienziati verso nuovi orizzonti, ma una delle sfide principali resta sapere dove guardare. Oggi, un team guidato da un astrofisico con oltre vent’anni di esperienza presenta un sistema impostato su modelli matematici, per individuare quali esopianeti e lune abbiano realmente possibilità di sostenere forme di vita.
Finora, la strategia predominante si basava sul criterio “seguire l’acqua”, considerando la sua presenza segno di condizioni favorevoli. Tuttavia, la nuova metodologia va oltre questa visione semplificata. Grazie alla creazione di due distinti modelli – uno per l’organismo e uno per l’habitat – è possibile calcolare con un approccio probabilistico se l’ambiente può sostenere determinate specie, anche ipotetiche.
L’aspetto più originale di questo sistema è l’attenzione a organismi specifici, reali o immaginari. Non più un generico “abitabile”, bensì una valutazione concreta basata sulle condizioni necessarie a una particolare forma di vita. Un ragno al Polo Sud o un microrganismo delle bocche idrotermali avrebbe requisiti molto diversi: il modello riesce a stimarne la compatibilità con il pianeta studiato.
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