Renzi: “Spero che Nordio menta, altrimenti è un fantoccio. Via lui o Bartolozzi, ma lei è difesa dalla fiamma magica”

“Sul caso Almasri l’unica cosa chiara è che qualcuno ha mentito. E devono dirci in Aula chi è stato. Il Parlamento va rispettato: l’opposizione deve fare domande, il governo deve dare risposte”. Lo ha dichiarato il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, durante un’intervista a La Stampa. “Nordio disse in Aula che la prima comunicazione su Almasri non era chiara. Scopriamo ora che invece la sua capo di gabinetto Bartolozzi era così preoccupata da chiedere di non lasciar traccia nei documenti ufficiali. Delle due l’una: o Nordio ha mentito o Bartolozzi gli ha nascosto le informazioni”, ha aggiunto Renzi.
“Preferisco un Nordio che mente a un Nordio fantoccio”
“Per la stima che nutro verso Nordio, paradossalmente mi auguro che stia mentendo. Se, infatti, ha detto la verità, significa che la sua capo di gabinetto lo eterodirige. Preferisco un Nordio che mente a un Nordio fantoccio. Se Nordio mente è grave. Se Nordio dice la verità, il ministero della giustizia è guidato dalla capo di gabinetto, non da Nordio. Ed è ancora più grave”.
Per Renzi, in una caso o nell’altro, il ministro della Giustizia dovrebbe dimettersi: “È indifendibile. Potrebbe salvarsi solo cacciando chi gli sta intorno. Ma Bartolozzi è difesa dalla fiamma magica, a cominciare da Mantovano e Delmastro. Perché è evidente che quando Bartolozzi scrive di essere già informata, e Nordio dice di non sapere nulla, significa che qualcuno da Palazzo Chigi l’ha informata. Da Mantovano a Bartolozzi a Nordio, siamo nelle mani di ex magistrati che guidano un governo alla deriva. Io ho combattuto a viso aperto contro le toghe rosse e il loro eccesso di protagonismo politico, non consentirò mai che queste toghe brune si sostituiscano al Parlamento”.
Dopo le parole pronunciate da Pier Silvio Berlusconi su Renzi (“ha perso credibilità e peso politico”), il leader di Italia Viva ha deciso di lasciare Mondadori, ovvero il suo editore. Sulla questione, nell’intervista a La Stampa, Renzi ha dichiarato: “Pier Silvio Berlusconi, che purtroppo per tutti non è Silvio ma solo Pier Silvio, trasforma la sua azienda in partito senza fare come il padre, che almeno prendeva i voti. Tratta Tajani come Ilary Blasi. E se Mediaset diventa il braccio armato di Giorgia Meloni ne prendo atto”. Infine, riguardo la premier, Renzi ha affermato: “Meloni ha meno coraggio di quello che vuol far credere. È fragile, vede fantasmi ovunque, ha la sindrome del complotto. Ed è per questo che ha una squadra ridotta all’osso di parenti, ex parenti e fedelissimi. Ma così non si governa un consiglio comunale di terza fascia, figuriamoci l’Italia”.
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