Sabato della settimana della IV Domenica dopo Pentecoste
ALL’INGRESSO
Questi santi hanno vinto
per mezzo del Sangue dell’Agnello,
hanno disprezzato la vita fino a subire la morte
e regnano con Cristo in eterno.
ALL’INIZIO DELL’ASSEMBLEA LITURGICA
O Dio forte ed eterno, che nel cuore dei santi accendi la fiamma della tua carità immensa, sull’esempio dei martiri Nàbore e Felice donaci di tendere a quella passione d’amore che arriva a sacrificare generosamente anche la vita.
Per Gesù Cristo, tuo Figlio, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
LETTURA Lv 21, 1a. 5-8. 10-15
Lettura del libro del Levitico
In quei giorni. Il Signore disse a Mosè: «I sacerdoti non si faranno tonsure sul capo, né si raderanno ai margini la barba né si faranno incisioni sul corpo. Saranno santi per il loro Dio e non profaneranno il nome del loro Dio, perché sono loro che presentano al Signore sacrifici consumati dal fuoco, pane del loro Dio; perciò saranno santi. Non prenderanno in moglie una prostituta o una già disonorata, né una donna ripudiata dal marito. Infatti il sacerdote è santo per il suo Dio. Tu considererai dunque il sacerdote come santo, perché egli offre il pane del tuo Dio: sarà per te santo, perché io, il Signore, che vi santifico, sono santo. Il sacerdote, quello che è il sommo tra i suoi fratelli, sul capo del quale è stato versato l’olio dell’unzione e ha ricevuto l’investitura, indossando le vesti sacre, non dovrà scarmigliarsi i capelli né stracciarsi le vesti. Non si avvicinerà ad alcun cadavere; non potrà rendersi impuro neppure per suo padre e per sua madre. Non uscirà dal santuario e non profanerà il santuario del suo Dio, perché la consacrazione è su di lui mediante l’olio dell’unzione del suo Dio. Io sono il Signore. Sposerà una vergine. Non potrà sposare né una vedova né una divorziata né una disonorata né una prostituta, ma prenderà in moglie una vergine della sua parentela. Così non disonorerà la sua discendenza tra la sua parentela; poiché io sono il Signore che lo santifico».
SALMO Sal 97 (98)
Cantate al Signore, perché ha compiuto meraviglie.
Cantate al Signore un canto nuovo,
perché ha compiuto meraviglie.
Gli ha dato vittoria la sua destra
e il suo braccio santo. R
Il Signore ha fatto conoscere la sua salvezza,
agli occhi delle genti ha rivelato la sua giustizia.
Egli si è ricordato del suo amore,
della sua fedeltà alla casa d’Israele. R
Tutti i confini della terra hanno veduto
la vittoria del nostro Dio.
Acclami il Signore tutta la terra,
gridate, esultate, cantate inni! R
EPISTOLA 1Tt 2, 10-13
Prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicesi Fratelli, voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che il nostro comportamento verso di voi, che credete, è stato santo, giusto e irreprensibile. Sapete pure che, come fa un padre verso i propri figli, abbiamo esortato ciascuno di voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato di comportarvi in maniera degna di Dio, che vi chiama al suo regno e alla sua gloria. Proprio per questo anche noi rendiamo continuamente grazie a Dio perché, ricevendo la parola di Dio che noi vi abbiamo fatto udire, l’avete accolta non come parola di uomini ma, qual è veramente, come parola di Dio, che opera in voi credenti.
VANGELO Lc 4, 31-37
✠ Lettura del Vangelo secondo Luca
In quel tempo. Il Signore Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.
DOPO IL VANGELO
Voi siete l’ornamento della casa del Signore,
splendidi come l’oro,
perché avete consacrato a Dio con gioia
la vostra vita per sempre.
A CONCLUSIONE DELLA LITURGIA DELLA PAROLA
Si allieti, o Dio, la tua Chiesa per l’unica corona di gloria che unisce fraternamente i martiri Nàbore e Felice; la loro testimonianza accresca la nostra fede e conforti la nostra vita.
Per Cristo nostro Signore. Amen
SUI DONI
Scenda la tua grazia, o Padre, sui nostri doni, e l’offerta di questo sacrificio ravvivi nei cuori il fuoco dell’amore per te che consentì ai santi martiri Nàbore e Felice di superare con coraggio ogni tormento.
Per Cristo nostro Signore. Amen
PREFAZIO
È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza, rendere grazie sempre, qui e in ogni luogo, a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno. Cristo, tuo Figlio unigenito, è l’Agnello vincitore che regna nell’alto dei cieli e chiama i martiri a condividere il suo destino di gloria. Corroboràti dal suo Sangue, Nàbore e Felice hanno reso al mondo una splendida testimonianza di fede e, dopo molti tormenti, hanno subìto la morte. Ora stanno, o Padre, davanti al tuo trono nella candida schiera di coloro che, avendo affrontato animosamente il martirio, hanno lavato le loro vesti nel Sangue dell’Agnello. Dal loro volto ora tu astergi ogni lacrima, ora estingui la loro sete di te alle acque della vita e doni ai tuoi servi di gloriarsi del nome di Cristo nella luce della Gerusalemme eterna. Alle loro voci uniamo con gioia le nostre e con tutti gli angeli a te eleviamo la lode: Santo…
ALLO SPEZZARE DEL PANE
«Voi mi siete rimasti vicini nell’ora della prova,
e io preparo un regno per voi – dice il Signore –
perché possiate mangiare e bere alla mensa del mio regno».
ALLA COMUNIONE
Questi santi, attraverso il martirio,
sono divenuti amici perfetti e fedeli di Cristo.
Rinunciamo alla vita mondana
per seguire Cristo Signore
e non perdere la vita eterna
a causa della gloria che passa.
DOPO LA COMUNIONE
Nutrìti del pane del cielo e lieti nel ricordo dei santi Nàbore e Felice, ti eleviamo, o Padre, la nostra supplica: confermaci nel tuo amore per sempre e donaci di camminare nella giovinezza della vita rinnovata.
Per Cristo nostro Signore. Amen
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LITURGIA VIGILIARE VESPERTINA della V domenica dopo Pentecoste
VANGELO DELLA RISURREZIONE Gv 20, 1-8
Annuncio della Risurrezione del Signore Nostro Gesù Cristo secondo Giovanni
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
ORAZIONE
Padre onnipotente, che hai redento l’uomo caduto schiavo della morte e l’hai risollevato a vita nuova con la morte e la risurrezione del Figlio tuo, rendici ogni giorno più conformi a lui, nostro Signore e nostro Dio, che vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
Qual è la tua reazione?






