Sardegna: aborto farmacologico anche nei consultori, via alla sperimentazione

Lug 17, 2025 - 20:00
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Sardegna: aborto farmacologico anche nei consultori, via alla sperimentazione

La Sardegna si prepara a introdurre un cambiamento strutturale nella gestione dell’interruzione volontaria di gravidanza (IVG) per via farmacologica, con l’estensione della pratica oltre il contesto ospedaliero. La Giunta regionale ha approvato un provvedimento che apre alla possibilità di effettuare l’aborto anche nei consultori familiari e negli ambulatori autorizzati collegati a strutture ospedaliere, senza alcun costo per le pazienti. Contestualmente, partirà una fase sperimentale che prevede l’assunzione domiciliare dei farmaci abortivi. Si tratta di una novità assoluta per il Centro-Sud e di una delle prime esperienze del genere in Italia, dove finora solo l’Emilia-Romagna ha intrapreso questa direzione. L’iniziativa nasce da una proposta dell’assessore regionale della Sanità, Armando Bartolazzi, che ha ottenuto l’approvazione dell’esecutivo e ha affidato alla Direzione della Sanità il compito di istituire un tavolo tecnico incaricato di redigere le linee guida regionali per l’attuazione del nuovo modello. Il tavolo sarà composto da personale della Direzione Generale, ginecologi ospedalieri e territoriali e operatori dei servizi coinvolti, con il compito di monitorare l’intero iter: dalla somministrazione dei farmaci (mifepristone e prostaglandine), agli esami e alle visite di controllo, fino alla raccolta dei dati tramite la piattaforma Gino++. È previsto anche un piano formativo dedicato al personale sanitario.

“Dopo oltre dieci anni di silenzio, la Sardegna compie un grande salto di qualità e si allinea alle pratiche più moderne a livello nazionale ed europeo”, dichiara Bartolazzi. “Si tratta di un cambiamento atteso da anni che ci pone tra le regioni più virtuose sul fronte dei diritti e della modernizzazione dei servizi sanitari. La sperimentazione per l’assunzione domiciliare del farmaco è una scelta innovativa che oggi solo l’Emilia-Romagna ha introdotto in Italia. Un segno concreto di attenzione e rispetto verso la salute e l’autodeterminazione delle donne”. Attualmente, la Regione registra un marcato ritardo rispetto agli standard nazionali. Secondo i dati 2022 del sistema di sorveglianza sull’Ivg, in Sardegna il ricorso al raschiamento è superiore alla media italiana (21 per cento contro 7,2 per cento). L’11,9 per cento degli aborti chirurgici entro i 90 giorni viene eseguito in regime di ricovero ordinario (media nazionale: 5 per cento). L’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica in ospedale si ferma al 38,1 per cento, contro il 51,3 per cento del dato nazionale, con forti disomogeneità tra i vari ospedali. Inoltre, l’8,9 per cento degli aborti farmacologiche supera la soglia media italiana del 7,4 per cento. L’obiettivo del nuovo indirizzo regionale è aumentare la qualità e la sicurezza delle procedure, ridurre il ricorso a metodi invasivi e migliorare l’accessibilità sul territorio, alleggerendo al contempo la pressione sulle strutture ospedaliere. Saranno quindi avviati progetti sperimentali in ambito ambulatoriale e consultoriale, con la possibilità di somministrazione domiciliare dei farmaci, tramite protocolli operativi tra i consultori selezionati e gli ospedali di riferimento.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia