Un haïr look ribelle e irriverente, che strizza l'occhio a Audrey Hepburn e alle flipper girl Anni 20: scopri tutti i dettagli

Corta, anzi cortissima: la micro frangia torna protagonista in passerella, esaltata da Vittoria Ceretti, tra le protagoniste della prima sfilata di Matthieu Blazy Chanel Métiers d’Art, che si è svolta a New York il 2 dicembre.

Il potere delle micro frangia di Vittoria Ceretti

Ambientata nella metropolitana della Grande Mela, la sfilata ha giocato sulle tante persone che si possono incontrare in uno spazio come questo, ognuna con una propria storia da raccontare.

La micro frangia di Vittoria Ceretti in passerella per Chanel a New York (Launchmetrics Spotlight).

Quella di Vittoria Ceretti parla senza dubbio di una ragazza contemporanea che avanza sicura di sé e un po’ sfrontata, complice quel beauty look che ha fatto centro. Tutto merito della micro frangia spettinata che lascia scoperta buona parte della fronte e libera il viso, focalizzando l’attenzione sullo sguardo, intensificato da matita nera, tanto mascara e ciglia finte XXL.

Tra le Flapper Girl e Audrey Hepburn, una frangia effetto déjà-vu

La frangia di Vittoria Ceretti ne evoca inevitabilmente altre. Da una parte quelle statiche e cortissime delle Flapper Girl, le ragazze ribelle dei ruggenti Anni 20, e dall’altra quella sbarazzina e dinamica di Audrey Hepburn.

Se sulla principessa di Vacanze Romane la micro frangia suonava come un atto di ribellione, così come l’iconico pixie rimasto un cult del cinema e non solo, nel caso della modella va oltre e la dipinge come un’affascinante bad girl.

Un’acconciatura, due anime

Anche quello di Vittoria Ceretti, sulle prime, sembrava un pixie cut, ma l’apparenza inganna. La modella ha infatti sfoggiato un sofisticato banana bun, detto anche french twist, il raccolto che tanto andava di moda negli Anni 60 e che era sinonimo di eleganza e raffinatezza. Per realizzarlo, i capelli, molto tirati all’indietro, vengono avvolti su loro stessi, creando una forma che ricorda proprio quella di una banana. Una contaminazione di generi nel caso di Vittoria Ceretti, come a dire che si può essere insieme ribelli e bon ton, sfrontate e raffinate, rock e romantiche.

Due anime in una sola, sapientemente dosate dall’hairstylist Duffy, che si è occupato dei capelli delle modelle.

Audrey Hepburn con il suo iconico banana bun (Photo by Alain BENAINOUS/Gamma-Rapho via Getty Images)

E in questo la memoria torna ancora ad Audrey Hepburn, musa ispiratrice, che il banana bun lo interpretava in modo magistrale.

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