Uncai: no a una Pac a fondo unico, agricoltura rischia sparire

Roma, 11 lug. (askanews) – “Bruxelles prepara l’ennesima torsione: un fondo unico che inglobi Pac e coesione. Un calderone dove l’agricoltura si dissolve”: così Aproniano Tassinari, presidente Uncai, l’associazione italiana dei contoterzisti, secondo cui “la Pac deve restare una vera politica comunitaria, solida e finanziata”.
L’aspetto più insidioso della proposta del fondo unico che la Commissione Europea potrebbe presentare il 16 luglio prossimo, per Uncai sta nel fatto che “si presenta come un passo verso l’integrazione e la semplificazione, ma nei fatti apre la strada a una rinazionalizzazione mascherata: le risorse agricole, una volta confluite nell’unico contenitore, non verrebbero più gestite secondo automatismi comunitari o criteri agricoli condivisi. Sarebbero invece oggetto di trattative bilaterali tra la Commissione europea e i singoli Stati membri”.
In altre parole, ogni Stato negozierà la propria “quota”, voce per voce, progetto per progetto. “Si perderanno la visione comune e i meccanismi di solidarietà automatica. I più forti avranno più voce, gli altri si arrangeranno. Altro che coesione. Altro che sburocratizzazione”. Per Tassinari il rischio è concreto: tagli alla Pac, minori risorse per l’agricoltura, accorpamenti funzionali a spostare le priorità verso altri settori, come la manifattura mitteleuropea.
Per questo Uncai aderisce alla marcia simbolica dell’agricoltura europea sul bilancio Ue e sul futuro della Pac, organizzata da Copa-Cogeca e FWA il 16 luglio a Bruxelles.
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