Agli Internazionali corrono anche i numeri: incassi da 35,5 mln e impatto di 895 mln
Una finale azzurra nel tabellone maschile, una doppietta tutta italiana nel femminile, e soprattutto un bilancio economico da grande evento internazionale, che ora manifesta le sue ambizioni. Gli Internazionali Bnl d’Italia 2025 si chiudono con imprese da ricordare (il ritorno in finale di Sinner dopo tre mesi di stop, il dominio del duo Paolini–Errani, il gioco spettacolare di Alcaraz) e numeri da record: 390mila spettatori paganti e un incasso complessivo pari a 35,5 milioni di euro.
Ma al di là dello spettacolo in campo, cornice negli ultimi giorni di una Roma ‘centro del mondo’, è sul fronte economico che il torneo romano segna una svolta. Come dichiarato in conferneza di chiusura dal presidente della Fitp (Federazione Italiana Tennis e Padel), Angelo Binaghi, e riportato da Il Sole 24 Ore, i numeri sono importanti: “Abbiamo superato i 390mila spettatori paganti, è una crescita straordinaria anche se penso che ormai siamo quasi al limite. Gli incassi sono più di 35 milioni e per la prima volta li correliamo con quelli delle Finals che sono analoghi nonostante le vicissitudini differenti. L’impatto economico sul territorio, invece, è di circa 900 milioni, mentre l’impatto sociale arriva a 357 milioni e in questo incide anche l’insegnamento educativo dei nostri campioni come Sinner e Paolini”.

Nel dettaglio, l’impatto economico si suddivide in 410 milioni diretti, 332 indiretti e 153 di indotto, generando 7.125 posti di lavoro e 179 milioni di reddito da lavoro.
Il messaggio è chiaro: da un’analisi pubblicata dalla Gazzetta dello Sport, considerando costi complessivi tra 45 e 50 milioni di euro e ricavi totali stimati intorno agli 80 milioni, il torneo ha prodotto un utile netto di almeno 30 milioni, che viene reinvestito nel sistema tennis. Le risorse provenienti dall’estero – biglietti acquistati da turisti stranieri e sponsor globali come Rolex ed Emirates – saranno destinate al progetto “Racchette in Classe”, con 20 milioni di euro di budget. Il resto servirà a sostenere lo sviluppo degli impianti sportivi e ad azzerare le tasse federali per i circoli affiliati, liberando fondi per l’attività giovanile. Un modello virtuoso che si poggia su una crescita impressionante: sempre secondo la Gazzetta dello Sport, i ricavi sono passati da 5,8 milioni nel 2002 agli attuali 35,5, mentre il pubblico è cresciuto del 469% dal 2005, quando si registravano appena 65.500 spettatori.

L’estensione del torneo da 8 a 12 giorni, l’ampliamento dell’area del Foro Italico da 12 a 20 ettari e l’aumento dei servizi offerti hanno contribuito a moltiplicare ricavi e prestigio. E con i volti sempre più popolari di Sinner, Paolini, Errani e Musetti, il tennis italiano ha trovato una leva economica e culturale su cui costruire il proprio futuro, nel quale anche il mondo del fashion e del lusso sta mettendo sempre più piede. E proprio perché il futuro non aspetta, nemmeno il tempo di archiviare un’edizione da record che sono già online i biglietti per l’edizione 2026, in programma dal 27 aprile al 17 maggio.
D’altronde le ambizioni, ora, sono grandi, come hanno fatto intendere le dichiarazioni di Binaghi: “Perché i tornei slam devono essere quattro e sempre quelli? Tutte queste cose non sono giuste – ha sottolineato il presidente, sempre secondo quanto riporta la testata economica, a proposito dell’ambizione di Roma di diventare il quinto Major del circuito -. Sono cose che preservano i monopoli e non aiutano il tennis a crescere. Noi faremo la nostra parte, ma non ci dobbiamo dimenticare da dove arriviamo. Noi in federazione non abbiamo il mandato per essere secondi dietro al calcio e dietro gli slam”.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




