Andrea Consolini, storico bronzo nel Parkour Speed

Storico bronzo di Andrea Consolini, che ai World Games in Cina ha conquistato un fantastico terzo posto nel Parkour Speed. Con il quarto tempo nella batteria di qualifica il bresciano ha preso le misure per dare il tutto per tutto nella finale. Braccia al cielo, per un terzo posto importantissimo, dopo che 3 anni fa a Birmingham aveva conquistato l’argento.

Confermarsi sul podio non è mai facile. Nei giorni precedenti Andrea Consolini aveva subito uno strappo al bicipite, ma questo non aveva distolto la sua voglia di fare bene. L’azzurro si è confermato sul podio nella specialità dello speed, aggiudicandosi il bronzo (nel 2022 fu secondo) dopo aver completato la run in 27.27, un crono appena tre centesimi più veloce del colombiano Carlos Pena.

“Sapevo che il tempo della semifinale, 27.47, era migliorabile, e così è stato in finale con 27.27 – ha sottolineato Consolini -. Sono soddisfatto, perché il livello era altissimo ed arrivavo da un leggero infortunio al bicipite. E sono felice perché mi confermo tra i migliori al mondo, nonostante un infortunio appena prima della gara: quattro giorni fa mi sono rotto il bicipite brachiale. E fino a ieri non ero sicuro di poter disputare questa gara, perché mi faceva malissimo a fare uno specifico passaggio che dovevo per forza effettuare sia in andata che in ritorno”.

“Durante le prove infatti ho avvertito come uno ‘sparo nel braccio’ – ha rivelato Consolini -. Era uno ostacolo che mi si presentava davanti. Come il Parkour insegna ad affrontare gli ostacoli, ci sarà sempre un ostacolo davanti ma basta impegnarsi per superarlo. Ho stretto i denti ed ho continuato. Il lavoro paga, come paga il cammino ed il processo che stiamo facendo con i tecnici”.

Quindi da Consolini è arrivato un appello che riguarda il futuro della sua disciplina: “Mi auguro che presto il Parkour diventi specialità olimpica. A Brescia e non solo è uno sport che sta prendendo piede. Piace ai giovani, ma anche alle persone più adulte. Un ringraziamento speciale alla mia famiglia, la mia ragazza e i tecnici che hanno creduto in me”.

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