Cannabis, quella di oggi è più forte. Dal rischio psicosi ai disturbi schizofrenici, tutti i rischi per la salute

Uno studio canadese rivela che la concentrazione di tetraidrocannabinolo (Thc) da quanto emerge in Canada, per esempio, è aumentata di 5 volte, passando da circa il 4% al 20%. Fondamentali farmaci e il supporto di medici e psicologi che possono aiutare a smettere di usare cannabis
La cannabis di oggi non è quella di 25 anni fa, con le concentrazioni di tetraidrocannabinolo (Thc) salite nel tempo, con la conseguenza di aumentare il rischio psicosi. È il risultato di uno studio condotto Nicholas Fabiano, ricercatore del Dipartimento di Psichiatria dell’Università di Ottawa (Ontario) e coautore di un focus sul rischio psicosi correlato all’abuso della sostanza.
I pericoli crescenti della cannabis di oggi
Nell’analisi pubblicata sul ‘Canadian Medical Association Journal’ gli esperti fanno il punto su quello che è cambiato, sui pericoli crescenti e sull’impatto osservato sul fronte della Salute mentale, ed elencano 5 cose da sapere: la prima è che concentrazione di tetraidrocannabinolo (Thc) da quanto emerge in Canada, per esempio, è aumentata di 5 volte, passando da circa il 4% al 20% nella maggior parte della cannabis essiccata legale.
Rischio psicosi maggiore con Thc ad alta potenza
L’uso regolare e ad alta potenza di cannabis è associato a un aumento del rischio di psicosi, avvertono gli autori. Il rischio di psicosi è maggiore nelle persone che assumono Thc ad alta potenza (cioè un contenuto di questo principio attivo superiore al 10%), nelle persone che ne fanno un uso frequente e nei soggetti più giovani e di sesso maschile. Anche una storia di disturbi mentali (depressione, ansia, eccetera) sembra aumentare il rischio.
Cannabis aumenta il rischio schizofrenia
C’è poi una sorta di ‘effetto a catena’: la psicosi indotta dalla cannabis e i disturbi da uso di cannabis aumentano il rischio di schizofrenia. Uno studio recente su 9,8 milioni di persone in Ontario ha rilevato infatti – segnalano gli esperti – un rischio 14,3 volte maggiore di sviluppare un disturbo dello spettro schizofrenico nelle persone che si recano al pronto soccorso per uso di cannabis e un rischio 241,6 volte maggiore per chi è andato in un dipartimento di emergenza per psicosi indotta da cannabis.
Il trattamento richiede l’interruzione del consumo di cannabis e l’assunzione di farmaci. L’uso continuato di cannabis dopo un primo episodio di psicosi indotta dalla sostanza è associato a un rischio maggiore di recidiva dei sintomi. I farmaci antipsicotici possono aiutare le persone con sintomi gravi e prolungati.
E, infine, le opzioni di intervento comportamentale, con il supporto di medici e psicologi possono aiutare a smettere di usare cannabis. Colloqui motivazionali o una terapia cognitivo-comportamentale possono aiutare a sviluppare le capacità di resistere al desiderio di tornare a consumare la sostanza e a seguire le raccomandazioni di trattamento.
Rimani aggiornato su www.vocesanità.it
L'articolo Cannabis, quella di oggi è più forte. Dal rischio psicosi ai disturbi schizofrenici, tutti i rischi per la salute proviene da Voce della sanità.
Qual è la tua reazione?






