Comunità energetiche al bivio: taglio alle risorse Pnrr e ingresso nel Conto Termico 3.0
Dopo l’aggiornamento del Gse sulla riduzione delle risorse Pnrr destinate alle Comunità energetiche rinnovabili, il quadro degli incentivi cambia: meno fondi disponibili, rassicurazioni del Mase e nuove opportunità con il Conto Termico 3.0, che per la prima volta include le Cer
Sono passati quasi due anni dalla pubblicazione da parte del Mase (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica) del Decreto Cacer (Configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile), in vigore dal 24 gennaio 2024, con il quale l’Italia aveva completato il recepimento della normativa comunitaria in tema di energie rinnovabili e definito i meccanismi di incentivo.
In seguito, il 21 novembre 2025, il Gse (Gestore dei servizi energetici) ha comunicato l’aggiornamento della dotazione finanziaria prevista per il contributo Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza), che prevedeva fino al 40% a fondo perduto delle spese ammissibili a sostegno di impianti fotovoltaici a servizio di Gac (Gruppi di autoconsumatori) e Cer (Comunità energetiche rinnovabili).
Come già ricordato in queste pagine, le Cer sono configurazioni di cittadini, piccole medie imprese, enti pubblici, associazioni che decidono di mettersi insieme per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili proveniente da impianti fotovoltaici (ma non solo) nella disponibilità della comunità.
Le Cer contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione, sono un aiuto concreto contro la povertà energetica e creano partecipazione attiva e inclusione sociale.
Si ha un Gruppo di autoconsumatori, invece, quando almeno due autoconsumatori (clienti finali e/o produttori) nello stesso edificio/condominio condividono energia da un impianto rinnovabile condiviso, tramite un accordo privato.
Risorse ridotte per le Comunità energetiche rinnovabili
A seguito della riprogrammazione del Pnrr approvata dalla Commissione europea, la dotazione finanziaria per questa misura è passata da 2,2 miliardi a 795,5 milioni, a fronte di richieste che superano 1,4 miliardi per una potenza degli impianti oggetto degli interventi 3.343,8 MW.
La chiusura anticipata – la scadenza era fissata per il 30 novembre 2025 – con conseguente riduzione delle risorse a disposizione per il contributo, ha lasciato scoperti progetti già presentati per circa 400 milioni.
La notizia ha sollevato preoccupazione da parte degli operatori, perché, in assenza di nuovi fondi, la maggior parte delle iniziative presentate negli ultimi mesi rischia di non accedere al contributo e renderebbe una parte significativa di progetti non più bancabili.
Questo poiché nè il Ritiro dedicato (Rid) – meccanismo con cui l’energia rimessa in rete viene acquistata dal Gse – né la tariffa Cer (incentivo per l’energia prodotta e condivisa) sono considerati flussi stabili dagli istituti di credito.
Invece, dal Mase sono arrivate rassicurazioni attraverso l’informativa del 26 novembre 2025 che si farà parte attiva “nel ricercare ulteriori risorse alle Cer, in caso di fabbisogno, sia attraverso l’eventuale rifinanziamento della misura, sia tramite il ricorso ad altri piani di investimento nazionali o europei […]“.
Per comprendere meglio l’entità del problema, va precisato che, fisiologicamente, circa il 10-15% delle richieste non supera l’istruttoria.
Il Ministero chiarisce, inoltre, che tutte le domande saranno sottoposte a istruttoria tecnica e amministrativa e che i progetti valutati positivamente, ma privi di copertura finanziaria, resteranno comunque idonei per eventuali scorrimenti.
Nonostante questa riduzione di fondi, complessivamente, non risultano modifiche alla struttura degli incentivi né alle regole di funzionamento delle comunità energetiche rinnovabili.
Le Cer entrano nel Conto Termico 3.0
Con l’approvazione delle regole applicative da parte del Mase (19 dicembre 2025) del Conto termico 3.0 relative al Decreto Ministeriale del 7 agosto 2025, le Cer per la prima volta entrano tra i beneficiari degli incentivi.
Il provvedimento, emanato nell’estate del 2025, incentiva interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica e per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili con un sostegno in conto capitale (dotazione di 900 milioni di euro annui) fino a un massimo del 65% delle spese ammissibili.
Le regole applicative chiariscono in modo puntuale la distinzione tra soggetto ammesso e soggetto responsabile, specificando chi sostiene le spese, chi presenta la domanda e chi firma il contratto con il Gse.
Si tratta di una grande opportunità per le Cer, perché entrando nel perimetro della misura le comunità energetiche possono accedere agli incentivi, attraverso le amministrazioni pubbliche che ne fanno parte o tramite le configurazioni di autoconsumo (articolo 13).
C’è piena compatibilità tra il Decreto Cacer e il Conto Termico 3.0 consentendo alle comunità di integrare i due strumenti senza sovrapposizioni improprie (articolo 17).
Per fare un esempio, una scuola o un edificio comunale membro di una Cer può realizzare interventi termici o di isolamento con il Conto termico, mentre l’impianto fotovoltaico che produce energia condivisa continua a beneficiare degli incentivi previsti per le comunità energetiche.
Concludendo, in questo nuovo scenario, ciò che cambia per imprese ed enti non è la validità delle Cer – che restano uno strumento strategico per la transizione energetica dei territori -, ma la necessità di una pianificazione più attenta.
I meccanismi di autoconsumo, gli incentivi e i benefici operativi restano pienamente attivi; tuttavia, una disponibilità economica più selettiva richiede valutazioni tecnico-economiche più precise e una maggiore integrazione con fondi regionali, soluzioni finanziarie alternative o futuri strumenti nazionali ed europei.
Crediti immagine: Depositphotos
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Andrea Innocenti: da tempo si interessa di energia e sostenibilità, prima come Ceo di un'azienda reseller di luce e gas, oggi come consulente e docente. Bocconiano con Mba a Edimburgo, cresce all'interno di due multinazionali della consulenza di direzione. Crede nelle energie rinnovabili, quale leva per combattere il cambiamento climatico, e segue la realizzazione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, oltre a tenere corsi sulla sostenibilità nelle scuole | LinkedinL'articolo Comunità energetiche al bivio: taglio alle risorse Pnrr e ingresso nel Conto Termico 3.0 è stato pubblicato su GreenPlanner Magazine.
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