Connettività satellitare in volo, meno consumo, più efficienza

Un nuovo terminale satellitare a basso impatto energetico promette di rivoluzionare la connettività in volo, con tecnologie passive e software-defined. Più efficienza, meno consumo e libertà per gli operatori
La connettività in volo è ormai diventata una componente essenziale dell’esperienza di viaggio e della competitività operativa nel settore aereo.
L’esigenza di fornire servizi digitali stabili, ad alta capacità e continui dall’imbarco all’atterraggio, impone nuove sfide infrastrutturali: interoperabilità con diverse costellazioni satellitari, riduzione dei costi operativi, minimizzazione della complessità di installazione e abbattimento dei consumi energetici.
In risposta a queste esigenze, è stato annunciato lo sviluppo congiunto di un nuovo terminale satellitare, Ka-band, da parte di Greenerwave, azienda francese attiva nel controllo passivo delle onde elettromagnetiche, e Safran Passenger Innovations, azienda che sviluppa sistemi di intrattenimento e connettività di bordo.
Una tecnologia passiva per una gestione attiva della connettività
Il terminale si distingue per l’impiego di Reconfigurable Intelligent Surfaces (Ris), o metasuperfici, che permettono di direzionare le onde elettromagnetiche in modo passivo, senza l’uso di circuiti attivi.
Si tratta di superfici composte da elementi millimetrici (pixel) capaci di riflettere e modulare il fronte d’onda in maniera selettiva. Ogni pixel funziona come un microriflettore, il cui comportamento è controllato da algoritmi fisici, consentendo la generazione di fasci direzionali precisi.
Questa soluzione, oltre a essere passiva, compatta e facilmente integrabile, presenta vantaggi significativi in termini di efficienza energetica, leggerezza e resistenza termica: caratteristiche essenziali in ambienti complessi come le carlinghe degli aerei o i tarmac assolati degli aeroporti.
Secondo uno studio condotto da Airbus UpNext nel 2022, il risparmio di peso anche di pochi chilogrammi in sistemi satellitari a bordo può comportare, su base annuale, riduzioni significative di consumo carburante e CO2 fino a 80 tonnellate l’anno per una flotta di medio raggio.
Un terminale software-defined per una rete globale modulare
Il nuovo terminale Satcom sarà completamente software-defined, compatibile con tutte le attuali e future costellazioni Ka-band, comprese quelle in orbita terrestre bassa (Ngso), come Starlink o OneWeb.
Ciò offre flessibilità totale agli operatori aerei, che potranno scegliere liberamente il fornitore di connettività senza vincoli hardware o downtime prolungati per l’integrazione.
L’architettura è pensata per un’installazione rapida – superando le lunghe interruzioni operative richieste dai sistemi convenzionali – e per una riduzione significativa del Total Cost of Ownership, grazie alla minore complessità, alla facilità di manutenzione e al contenuto consumo elettrico.
Secondo il rapporto Aviation 2040 Outlook di Deloitte, l’adozione di sistemi con architetture aperte e modulari sarà un fattore critico nella transizione verso una connettività uniforme a bordo, in grado di abilitare servizi avanzati come il 5G Ntn (Non Terrestrial Networks) e l’internet delle cose aeronautico (IoTa).
Integrazione semplificata e sostenibilità operativa
Il terminale è progettato per semplificare l’infrastruttura di bordo, riducendo le emissioni indirette legate all’energia e migliorando l’affidabilità anche in condizioni ambientali estreme. L’assenza di componenti attivi in movimento e la bassissima dissipazione termica lo rendono adatto a climi caldi, riducendo al minimo la necessità di raffreddamento attivo.
Un altro punto di forza è la compatibilità con le architetture Spi, che consente alle compagnie aeree di integrare il terminale all’interno di ecosistemi già esistenti, senza modifiche invasive. Questo è particolarmente rilevante per flotte in servizio che necessitano di aggiornamenti incrementali.
Una risposta industriale alle nuove esigenze del trasporto aereo
L’innovazione annunciata si inserisce in un mercato in forte espansione. Secondo Euroconsult, il numero di aerei connessi globalmente crescerà da 9.000 nel 2022 a oltre 25.000 entro il 2031, trainato dalla domanda dei passeggeri, ma anche dalle necessità operative e manutentive.
In questo contesto, la capacità di offrire connettività continua, veloce e a basso consumo rappresenta un asset competitivo per le compagnie. Una soluzione tecnologica pensata per soddisfare scalabilità, flessibilità e sostenibilità, secondo il Mit Energy Initiative (2023), guiderà l’evoluzione della connettività satellitare nel settore aeronautico.
La connettività in volo, un tempo percepita come servizio accessorio, si configura oggi come infrastruttura critica per la gestione operativa, la fidelizzazione dei clienti e la transizione digitale del trasporto aereo.
Attraverso un terminale compatto, passivo e software-defined, il settore aeronautico può compiere un passo verso un modello energetico più efficiente, riducendo costi e impatto ambientale. È in questo orizzonte che si gioca oggi l’innovazione sostenibile a bordo.
Crediti immagine: Depositphotos
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