Contro il sovraffollamento nelle carceri tutti chiedono un provvedimento, ma Nordio e Delmastro fanno muro

Lug 16, 2025 - 18:00
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Contro il sovraffollamento nelle carceri tutti chiedono un provvedimento, ma Nordio e Delmastro fanno muro

“Le sofferenze e le difficoltà legate al sovraffollamento degli istituti di pena rappresentano emergenze di fronte alle quali occorre un convinto cambio di passo”, quindi “resto convinto che ogni iniziativa, anche normativa, tesa ad affrontare questa grave e perdurante problematica, debba essere presa in considerazione senza cadere nel pregiudizio politico o ideologico”. Così ha scritto sabato il presidente del Senato Ignazio La Russa in un messaggio inviato alla presidente dell’Associazione Nessuno Tocchi Caino, Rita Bernardini, in occasione dell’iniziativa “Laboratorio Spes contra spem”, che si è svolto nella casa circondariale di Rebibbia, a Roma. La radicale, ponendo speranza in queste dichiarazioni, ha sospeso il suo sciopero della fame che durava da 27 giorni e ha chiesto di poter incontrare il ministro della Giustizia Carlo Nordio, “fosse anche per sentirmi dire da lui che è in totale disaccordo con me”. Ma certamente lo è, come vedrete continuando a leggere questo articolo.

Intanto ci chiediamo: le parole della seconda carica dello Stato riusciranno a scuotere la maggioranza affinché, quanto prima, si approvi un provvedimento per sfoltire la popolazione dietro le sbarre, che però non abbia il titolo di amnistia o indulto, considerate parolacce per i partiti ‘azionisti’ dell’Esecutivo? Tutto ruota intorno alla proposta di legge Giachetti sulla liberazione anticipata speciale. L’intenzione sarebbe quella di presentare un testo a Palazzo Madama di natura trasversale tra i partiti, che andrebbe a ricalcare quello del deputato di Italia Viva con qualche correttivo. La premier Meloni avrebbe fatto intendere che lei non porrebbe il veto se si raggiungesse un accordo tra i partiti che la sostengono. E tra questi, in primis Forza Italia, ci sarebbero parlamentari favorevoli allo “sconto di pena per buona condotta”. Il problema è che c’è all’interno di Fratelli d’Italia uno zoccolo duro contrario al provvedimento e legato al potente sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro delle Vedove, il cui virus manettaro ha contagiato senza possibilità di guarigione il Guardasigilli Carlo Nordio.

Quest’ultimo, qualche giorno fa, durante un question time, è arrivato a bocciare la proposta Giachetti con queste gravi e insensate parole: “Se però dobbiamo liberare persone con la motivazione che in carcere non c’è più posto, mi concedete che, da un punto di vista logico, questa è un’istigazione a delinquere. Se infatti debbo liberarti perché in carcere non ci stai, significa che, se commetti un reato, non ti posso nemmeno incarcerare. Non è quindi una soluzione corretta”. E pure all’interno della Lega ci sono esponenti a favore, come Domenico Furgiuele. Da non sottovalutare, poi, il fatto che pochi giorni fa il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, espressione della Lega, abbia varcato le porte di Rebibbia per andare a trovare l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che da mesi tramite la sua pagina Facebook lancia un allarme sulle condizioni di detenzione di tutti i detenuti. A ciò si aggiungono le dichiarazioni del vice presidente del Csm Fabio Pinelli, indicato a Palazzo Bachelet proprio dal Carroccio, che due giorni fa ha detto in una intervista a Repubblica che vanno individuate non solo “una strategia di medio-lungo termine”, ma anche “soluzioni immediate” per superare la “visione che abbiamo ancora carcero-centrica, verrebbe da dire: medievale” del carcere.

Ad appoggiare la pdl Giachetti anche l’Anm che sabato, durante il Cdc, ha approvato all’unanimità un documento della “Commissione di studi: diritto penitenziario”, presieduta dal pm cagliaritano Andrea Vacca. Pur sottolineando la necessità di opportuni ripensamenti e correttivi su alcuni profili tecnici, le toghe hanno espresso un parere favorevole in quanto l’approvazione sarebbe “un rilevante segnale di attenzione verso una popolazione detenuta che vive quotidiane condizioni di restrizione molto lontane dai valori di umanità e dignità richiesti dalla Costituzione e dalle Carte internazionali”. I magistrati hanno poi sottolineato la grave carenza di giudici di sorveglianza: solo 250 per tutte le migliaia di detenuti. Intanto aumentano le adesioni allo sciopero della fame a staffetta sempre a favore della pdl Giachetti, promosso dall’avvocato Valentina Alberta e dal magistrato di Md, Stefano Celli. A digiunare per un giorno ci sarà anche il Segretario dell’Anm Rocco Maruotti, Giovanni Zaccaro (Segretario di Area), Giuseppe Santalucia (già presidente dell’Anm), Stefano Musolino (segretario di Md), il Vacca di cui sopra, Paola Cervo (magistrato di sorveglianza), l’avvocato Elena Cimmino (vice presidente de “Il Carcere Possibile onlus”), Mauro Trogu, difensore di Beniamino Zuncheddu, e molti altri ancora.

Non si asterrà invece dal cibo Cesare Parodi, vertice del ‘sindacato’ delle toghe, che prova a lanciare un’altra iniziativa della quale però non si capisce chi dovrebbe essere il promotore ufficiale: “Il problema della situazione carceraria è assolutamente prioritario: secondo me, sarebbe molto efficace lanciare in tempi rapidi una raccolta di firme dei magistrati, degli avvocati e dei cittadini, da porre sul tavolo del Governo in un tempo brevissimo. Mi domando se il Governo, a quel punto, potrebbe ignorare una sensibilizzazione di massa di questo tipo”. Insomma, sale l’attenzione sul tema con diverse sfumature, anche perché al momento le carceri sono letteralmente un inferno: 62.728 detenuti per 51.300 posti. Trentasette suicidi dall’inizio dell’anno, fenomeno sul quale il presidente Mattarella qualche settimana fa aveva lanciato un allarme definendolo una “vera e propria emergenza sociale sulla quale occorre interrogarsi per porvi fine immediatamente”. Rimarrà inascoltato?

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia