Cosa possiamo imparare dai ragni? La conferenza che ha stupito Napoli

La conferenza che ha acceso la curiosità dei napoletani

NAPOLI – Il 28 novembre 2025 Città della Scienza ha ospitato la conferenza “Cosa possiamo imparare dai ragni?”, un evento che ha attirato studenti, famiglie, appassionati di natura e curiosi.
Guidato dal biologo e divulgatore Gabriele Greco, l’incontro ha svelato il sorprendente potenziale degli aracnidi, creature spesso temute ma ricchissime di segreti scientifici.
La conferenza rientrava nel programma di ARACHNIDA, la mostra dedicata a ragni e scorpioni che sta riscuotendo grande successo a Napoli.

Perché i ragni sono così affascinanti?

Nonostante la loro cattiva fama, i ragni sono tra gli organismi più evoluti del pianeta. Durante la conferenza, Greco ha raccontato alcuni aspetti che li rendono unici:

✔ La seta di ragno: più resistente dell’acciaio
La seta prodotta dai ragni è un materiale straordinario:
•    è leggerissima
•    è estremamente elastica
•    a parità di peso è più resistente dell’acciaio
Questa caratteristica la rende un modello perfetto per creare nuovi materiali in campo industriale, medico e perfino aerospaziale.

✔ Le ragnatele: capolavori di architettura naturale
Ogni ragnatela è un progetto di ingegneria evolutiva:
•    geometrie precise
•    capacità di assorbire urti
•    strategie di caccia raffinate
La loro struttura ispira architetti, designer e ingegneri che studiano come imitare questi modelli naturali.

Biomimetica: quando l’uomo imita i ragni

Uno dei punti centrali della conferenza è stato il legame tra aracnidi e biomimetica, la scienza che studia la natura per creare nuove tecnologie.

Esempi citati durante l’evento:
•    fibre artificiali ispirate alla seta di ragno
•    robot miniaturizzati che imitano il movimento degli aracnidi
•    materiali elastici e resistenti studiati per l’ortopedia
•    sensori che replicano il modo in cui i ragni percepiscono le vibrazioni
Greco ha spiegato come i ragni rappresentino un “manuale di sopravvivenza evolutiva” da cui imparare per costruire un futuro più sostenibile.

Superare le paure: il valore della divulgazione

La conferenza ha avuto anche un obiettivo educativo: ridurre i pregiudizi.
Molte persone temono i ragni, ma conoscere il loro ruolo negli ecosistemi aiuta a guardare queste creature con occhi diversi.
Durante l’incontro è stato ricordato che gli aracnidi:
•    mantengono sotto controllo moltissime specie di insetti
•    contribuiscono all’equilibrio naturale
•    sono indicatori della salute degli ambienti
Capire la loro importanza è il primo passo per rispettare maggiormente la biodiversità.

Una conferenza per tutti: dal bambino curioso al ricercatore

Uno dei motivi del successo dell’evento è stato il suo taglio divulgativo.
Nessun tecnicismo eccessivo, solo spiegazioni chiare, esempi visivi e curiosità che hanno reso la conferenza adatta a:
•    famiglie con bambini
•    studenti delle scuole
•    appassionati di scienza
•    visitatori della mostra ARACHNIDA
•    semplici curiosi in cerca di qualcosa di diverso
Il pubblico ha partecipato con domande e interventi, dimostrando grande interesse verso un tema insolito ma sorprendentemente attuale.

Perché questo evento ha stupito Napoli

L’evento ha colpito per diversi motivi:
•    tema originale e poco esplorato
•    approccio innovativo che unisce natura e tecnologia
•    legame con la mostra ARACHNIDA, ricca di animali vivi e attività
•    capacità divulgativa del relatore
•    curiosità crescente verso il mondo scientifico
La conferenza ha mostrato che anche argomenti considerati di nicchia possono diventare popolari quando raccontati con passione e competenza.

Conclusioni: cosa ci insegnano davvero i ragni

Alla fine, la conferenza “Cosa possiamo imparare dai ragni?” ha lasciato un messaggio chiaro:
🌿 la natura possiede soluzioni che possono guidarci verso un futuro più intelligente e sostenibile.
Dal filo di seta ai sistemi di caccia, dalle ragnatele ai loro comportamenti, i ragni sono maestri di ingegneria naturale.
E Napoli, con questo evento, ha confermato ancora una volta la sua attenzione verso la divulgazione scientifica di qualità.