Crisi tra i Coma Cose? La musica non basta più

Crisi tra i Coma Cose? La musica non basta più
Una coppia sotto i riflettori del cuore e dei social
La musica, si sa, è un linguaggio dell’anima, ma a volte nemmeno le melodie più intime riescono a celare le dissonanze che si insinuano tra due… cuoricini. C’è un mistero che avvolge i Coma Cose, la coppia artistica e sentimentale formata da Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli, che da settimane alimenta bisbigli e supposizioni sempre più accese.
Scatti rubati e voci insistenti
Le voci di una possibile crisi, mai confermate né smentite, hanno preso corpo dopo che la sempre vigile Deianira Marzano ha pubblicato alcuni scatti di una donna che sarebbe Francesca, in spiaggia, tra le braccia di un altro uomo, un certo Roby, come farebbe intendere il messaggio di chi ha catturato l’immagine. E se è vero che ogni fotografia inganna almeno quanto rivela, l’atmosfera che circonda la coppia sembra essere cambiata.
Il silenzio che parla
I due continuano a mostrarsi attivi sui social, promuovendo i concerti estivi e mantenendo, come da copione, un silenzio studiato che lascia spazio solo alla musica. Ma le canzoni non sempre bastano. E non è la prima volta che Francesca e Fausto si ritrovano a fronteggiare nubi nel loro cielo condiviso. Lo hanno raccontato loro stessi, con una trasparenza rara, nelle interviste e soprattutto nei testi: ammettere la fatica dell’amore, l’abisso dei momenti in cui si vacilla, eppure ritrovarsi ogni volta al centro del palco, come due naufraghi aggrappati alla stessa canzone.
Una storia autentica messa alla prova
La loro storia, cominciata tra i vicoli di Milano quando lei faceva la dj e lui il commesso, è da sempre avvolta da un’aura di autenticità. Lontani dalla spettacolarizzazione delle relazioni da copertina, hanno costruito un legame profondo, musicale e umano, sfidando insieme le fragilità del tempo e delle scelte artistiche.
Il matrimonio celebrato nell’autunno 2024 sembrava essere il suggello di un patto ormai incrollabile, ma il presente, oggi, pare smentire quella narrativa rassicurante. Se davvero ci fosse una crepa, la loro dignità nel custodirla in silenzio confermerebbe ancora una volta la coerenza di chi ha fatto della discrezione una cifra stilistica.
Intanto il pubblico osserva, curioso ma rispettoso, e si chiede se i cuoricini nei post siano davvero un linguaggio d’amore o solo una consuetudine estetica. Perché a volte la distanza non si misura in chilometri, ma nei silenzi che riempiono i giorni. E quando la realtà smette di essere una canzone, forse non resta che ascoltare cosa c’è tra le righe.
A cura di Katya Malagnini
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Una vita piena di bollicine a tutti!
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