Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza, cosa è cambiato in 80 anni nell’epoca del globalismo economico

Agosto 17, 2025 - 21:00
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Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza, cosa è cambiato in 80 anni nell’epoca del globalismo economico

Da Sant’Anna di Stazzema al genocidio di Gaza nell’epoca del globalismo economico

Agosto non è il mio mese preferito perché in questo periodo riaffiorano i ricordi di un eccidio al quale la mia famiglia era scampata, forse per un miracolo di Rita da Cascia, la Santa dei casi impossibili, venerata da mia madre. Ve ne darò il resoconto più autentico, quello di chi ha vissuto interminabili minuti tra la vita e la morte.

Eravamo sfollati a Valdicastello Carducci e abitavamo in una stanza assieme ad altre due famiglie. I miei genitori decisero di trasferirsi a Sant’Anna di Stazzema dove si poteva trovare il latte di mucca. L’undici agosto del 1944 i tedeschi e i fascisti appesero manifesti con i quali avvertivano gli abitanti di evacuare il paese: chi fosse rimasto sarebbe stato considerato “filo-partigiano”.

Mio padre, che conosceva i tedeschi (“non popolo di eletti ma di maledetti”) ci riportò a Valdicastello. Dopo dieci minuti dal nostro passaggio furono chiuse le vie di uscita e il dodici agosto avvenne l’eccidio.
I morti furono 560 di cui 130 bambini, massacrati con i mitra e bruciati con i lancia-fiamme; se ne salvò uno che la madre era riuscita a lanciare fuori da una finestra colpendo un soldato con lo zoccolo. Era un bimbo di Pietrasanta, il paese in cui sono nato, un bimbo che trascorse l’intera vita con il corpo martoriato.

Per molti anni, in Versilia si è discusso sulle responsabilità “condivise” dell’eccidio e molte voci erano state rese silenti. Tutti sapevano che all’azione dei partigiani poteva subentrare la rappresaglia verso le popolazioni civili: c’era il terribile precedente di via Rasella del 23 marzo 1944.

Tuttavia, i partigiani si erano costituiti in formazioni proprio per fare degli attentati “mordi e fuggi”: se avessero dovuto considerare il rischio ritorsione, non sarebbero neppure nati i “Gruppi di Azione patriottica”.

Sant’Anna di Stazzema: una testimonianza

Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza, cosa è cambiato in 80 anni nell’epoca del globalismo economico, nella foto: 25 Aprile Liberazione
Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza, cosa è cambiato in 80 anni nell’epoca del globalismo economico – Blitzquotidiano.it (Manifestazione di partigiani per le strade di Milano subito dopo la liberazione nella foto ANSA)

Se questo ragionamento vi sta bene, allora l’attentato di Hamas del sette ottobre trova giustificazione, come è del tutto logico che i terroristi si infrattino nelle case dei palestinesi e accettino i rischi della risposta militare di Israele.

Questo principio può valere per uno “stratega” militare ma non per le vittime di Sant’Anna di Stazzema o per le “madri di Gaza” alla disperata ricerca del latte per il proprio figlio.

Io resto “ottusamente” convinto che la morte violenta di 516 civili inermi non fosse giustificata dalle finalità militari di un nucleo di persone che combattevano contro i tedeschi. Saranno gli storici, forse tra un secolo o due, a dirci come sono andate effettivamente le cose.

Non a caso, i valori della Resistenza hanno rappresentato un elemento di “aggregazione” e di “conflittualità” sociale e politica, che dura tuttora.

Per parte mia, ho ritrovato l’equilibrio nell’”oblio”, che è l’unico mezzo di sopravvivenza del “cittadino qualunque” in alternativa al “partito della memoria”. Non si poteva pretendere che una famiglia scegliesse a priori tra il bene e il male. Non era come ai tempi dei Guelfi e Ghibellini che dovevano combattere e se perdevano erano esiliati, espropriati e se ne disperdeva la memoria.

Le nostre famiglie avevano subìto le decisioni scellerate e vigliacche di un Re che aveva dato il potere a Mussolini (senza muovere l’esercito contro le bande di scalmanati) e poi glielo aveva tolto vent’anni dopo senza calcolare che l’esercito tedesco, fino a quel momento “alleato”, diventava di “occupazione”. Non si possono considerare eroi i “resistenti” e condannare in massa gli italiani che avevano fatto la “scelta sbagliata”, dando poi vita a partiti politici che avrebbero ottenuto il consenso elettorale sulla base di questo principio.

Nell’età matura, mi sono chiesto come sia possibile che un essere umano obbedisca all’ordine di sparare negli occhi puri di un bambino. Come possa un individuo che ha spento la vita di un innocente, tornare a casa e prendere in braccio il proprio figlio.

Se il soldato esegue

Il soldato di ogni tempo che non si ribelli all’ordine di un massacro è un mostro destinato alla dannazione eterna. Sono mostri i “soldati tecnologici” che lanciano missili sulle popolazioni ucraine, sono mostri i soldati israeliani che sparano sulle madri palestinesi per scovare qualche terrorista di Hamas, sono mostri i terroristi di Hamas per i fatti del sette ottobre e perché tengono prigionieri i civili di Israele. Il “male” non ha “partito”,  produce gli stessi effetti chiunque sia a schiacciare il grilletto.

Chi esce da questa etica “universale” e prende posizione organizzando cortei per una parte in conflitto è a sua volta un mostro, forse “inconsapevole”.

Netanyahu sta applicando a Gaza la stessa tecnica utilizzata dai romani nell’assedio di Gerusalemme, celebrato con l’Arco di Tito, cioè con gli onori che coronano i grandi massacri: 1.100.000 vittime passate a fil di spada, una per una.

Qual è la base “giuridica” che consente gli eccidi? Si tratta dell’antico principio della “responsabilità collettiva”: siccome i “partigiani” di Hamas eseguono l’attentato e poi si nascondono nelle abitazioni civili o nei sotterranei, l’unico modo per “snidarli” è quello di abbattere l’intero quartiere.

Il principio deriva dalla “responsabilità domestica” dell’antico Giappone, secondo cui un’intera famiglia era responsabile della condotta di ciascuno dei suoi membri. I figli adulti di un uomo condannato alla crocefissione o al rogo venivano giustiziati con lui. Gli strateghi militari moderni hanno esteso la “responsabilità domestica” a intere popolazioni civili.

Sono trascorsi appena ottanta anni dall’eccidio di Sant’Anna e ci ritroviamo alla guerra in Palestina e alle bombe sui civili in Ucraina, tanto per citare due episodi di distruzione di massa rispetto ai numerosi e ininterrotti massacri avvenuti nel frattempo nel mondo. Ci hanno fatto credere che in Europa per tanti anni abbiamo avuto la pace grazie alla “deterrenza” delle atomiche. Ma hanno barato: tutti hanno continuato a produrre atomiche. L’idea di rinunciare alla “propria” atomica non passa neppure per un attimo nella mente dei “governanti” che la possiedono.

Oggi, il dodici agosto del  2025, ho voluto ricordare che per un bicchiere di latte avevo rischiato la vita e che conservo ancora nel portafoglio, dopo così tanti anni, la fotografia di mia madre con un vestito liso ed un sorriso splendente. Una donna del popolo che ignorava il “consumismo” e ci insegnava a raccogliere la briciola di pane.

L’altra mistificazione dei tempi moderni, è proprio il “consumismo”, che doveva garantire il benessere per più larghe fasce di lavoratori, il trionfo della scienza e della tecnica che aprivano orizzonti inviolati per tutti. Non ci sarebbe più stato un mostro in grado di modificare il nuovo ordine mondiale di “Pace”.

Abbiamo sentito Bill Gates affermare che i prodotti window abbattevano le antiche barriere dei privilegi tra paesi poveri e ricchi, dal momento che lo studente ugandese avrebbe avuto le stesse condizioni di accesso all’istruzione del giovane americano. E tuttavia, gli esodi dall’emisfero della povertà a quello dell’opulenza sono decuplicati.

La competizione si è  spostata dalle armi all’economia, per poi ritornare alle armi come mezzo per proteggere l’economia. Oggi, Trump applica i dazi per difendere le proprie imprese, ritornando al protezionismo per rimediare ai “mali” del libero mercato. Sono stati proprio i responsabili della crisi economica americana a indicare la “cura”. Lo stesso Trump si propone come mediatore per uscire dagli attuali conflitti, speriamo tutti con successo, ma la sua credibilità non deriva dal prestigio personale bensì dalla supremazia militare degli Usa.

L’attuale dibattito “economico”sulle spiagge vuote ha del surreale.

La cosa più grave è che la Meloni replichi all’opposizione che vorrebbe elevare i salari per aumentare  il potere d’acquisto a prescindere dalla produttività del paese.

Dire che abbiamo bisogno di “espansione” non significa che questa debba essere continua che, cioè, non vi debbano essere periodi di stasi. Gli americani stanno attraversando un periodo di depressione economica per il fatto che non sono più competitivi nel mondo. La risposta giusta della Meloni doveva consistere nell’ammissione che paesi come la Francia o la Spagna sono stati più bravi di noi. Potremo recuperare se riusciremo a pagare di meno il gas e l’energia elettrica.

Ed eccoci all’ultima mistificazione storica: l’idea che la seconda guerra mondiale sia dipesa dai “Nazionalismi”.

Leggiamo l’attuale Costituzione russa: “La Federazione assicura l’integrità e l’inviolabilità del proprio territorio. Il Presidente della Federazione Russa decide sulle questioni relative alla cittadinanza della Federazione Russa e alla concessione di asilo politico”. I Magistrati non sono presi in considerazione.

Costituzione cinese: “Taiwan è parte del territorio sacrosanto della Repubblica popolare cinese. Completare la grande opera dell’unione della patria é un obbligo sacrosanto dell’intero popolo cinese, compresi i compatrioti di Taiwan. La Repubblica protegge i diritti e gli interessi legittimi degli stranieri entro i confini della Cina. Gli stranieri che si trovano entro i confini della Cina devono osservare le leggi della Repubblica. La Repubblica può concedere il diritto di asilo agli stranieri che lo chiedessero per ragioni politiche”.

Entrambi gli Stati considerano “inviolabile” il proprio territorio e concedono il diritto di asilo esclusivamente per ragioni politiche. Non é mai esistito in passato un nazionalismo così spinto.

I palestinesi difendono la propria striscia di terra dall’espansione israeliana attuata dai coloni. Mi va bene e sto dalla parte dei palestinesi.

Domanda: per quale ragione le popolazioni che difendono pezzi di terra “sacra”, ritengono loro buon diritto entrare illegalmente in Italia o in Europa? Perché si ammazzano per questioni territoriali, rifiutando l’integrazione, e invadono in massa i nostri territori in nome del diritto universale delle genti, da essi stessi ignorato in “patria”?

L'articolo Da Sant’Anna di Stazzema a Gaza, cosa è cambiato in 80 anni nell’epoca del globalismo economico proviene da Blitz quotidiano.

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