Da Wojtyla a Reina: la vocazione di un appello profetico
La vocazione come chiamata profetica. La vocazione si misura con la vita vera e non resta un’idea astratta. In un’intervista a Tv2000 emerge anche il lato più umano del cardinale Baldo Reina, vicario del Papa per la diocesi di Roma. A partire dal racconto familiare e dall’origine del suo nome, Baldassare, come suo nonno, affettuosamente ridotto a “Baldo” fin dall’infanzia. Con il bagliore di umiltà, quasi di stupore, nel ricordare la chiamata di Papa Francesco che lo ha voluto Vicario per Roma. “Ero talmente incredulo – confida – da dire al nunzio: ‘Forse avete sbagliato nome'”. Il senso di inadeguatezza, il peso di una responsabilità percepita come enorme, superati solo affidandosi a quella fiducia in Dio che, dice il cardinale Reina, resta “la regola fondamentale per ogni credente”.
Per alcuni c’è un momento preciso, una parola detta a braccio, un grido che squarcia il silenzio e ti cambia la vita. Per il cardinale Baldassare Reina, oggi Vicario del Papa per la diocesi di Roma, quel momento ha un luogo e una data: la Valle dei Templi di Agrigento, 9 maggio 1993. E’ lì, ricorda l’Agi, che san Giovanni Paolo II lanciò il suo durissimo appello ai mafiosi, “Convertitetevi” segnando, come ricorda Reina a TV2000, una linea di demarcazione netta tra un prima e un dopo nella postura della Chiesa verso la criminalita’ organizzata.Lo racconta lo stesso cardinale in una lunga intervista al programma Soul condotto da Monica Mondo, in onda domenica 21 dicembre. “Io ero quasi alle porte dell’ordinazione, quasi diacono – confida – e quel grido forte, il grido del cuore di Giovanni Paolo II, mi scosse. In me maturo’ l’idea che soltanto una dimensione profetica potesse dare un senso alla scelta che stavo per abbracciare”. Cosi’ chiamare le cose per nome, soprattutto in una terra dove farlo “non e’ una cosa comune”, e’ per Reina la cifra stessa del ministero. Da quell’evento, osserva, la Chiesa siciliana e la Chiesa tutta hanno assunto “una postura diversa” di fronte alla mafia, denunciandone con maggiore chiarezza e forza le responsabilita’ morali e sociali. Non un episodio isolato, dunque, ma una svolta che continua a produrre frutti, anche nelle biografie personali di chi, come lui, ha scelto il sacerdozio lasciandosi interpellare da quella parola profetica. La stessa esigenza di concretezza e verita’ attraversa le riflessioni di Reina sulla formazione dei futuri preti. “Il rischio – avverte nell’intervista – e’ che il seminario diventi una campana di vetro”, un luogo perfetto e protetto che pero’ non prepara davvero al mondo reale. Per questo, insiste, ai seminaristi “serve sporcarsi le mani”: vivere le parrocchie, incontrare famiglie e giovani, condividere fragilita’ e poverta’. Solo cosi’ l
The post Da Wojtyla a Reina: la vocazione di un appello profetico appeared first on In Terris.
Qual è la tua reazione?
Mi piace
0
Antipatico
0
Lo amo
0
Comico
0
Furioso
0
Triste
0
Wow
0




