Deturpata una targa dedicata a Ilaria Sula all’università del Salento, cancellata la parola “femminicidio”

Un grave atto vandalico ha scosso l’Università del Salento, dove una targa commemorativa dedicata a Ilaria Sula, studentessa ventiduenne uccisa a Roma, è stata deturpata. Ilaria era stata vittima di femminicidio, per il quale ha confessato l’ex fidanzato, Mark Samson. La targa, apposta su una postazione nell’aula dello Studium 6, recava la scritta: “Questo posto è riservato a Ilaria Sula, uccisa per femminicidio. Oggi sarebbe dovuta essere a lezione anche lei”. Tuttavia, la parola “femminicidio” è stata cancellata con una penna nera, un gesto che ha sollevato sconcerto e indignazione.
È stato il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali (DISUS) dell’ateneo a denunciare pubblicamente l’accaduto tramite un post sui social, esprimendo “sconcerto e ferma disapprovazione” per quanto accaduto. Il gesto, si legge nella nota, “offende la memoria di Ilaria Sula e di tutte le vittime di violenza, e contrasta profondamente con i valori di rispetto, inclusione e responsabilità civile che ispirano quotidianamente le nostre attività di ricerca, didattica e terza missione”.
La risposta dell’Università e il dolore della famiglia
L’Università ha ribadito con forza il proprio impegno nella lotta contro ogni forma di violenza di genere. Il DISUS ha sottolineato come tale impegno non sia “solo teorico”, ma concreto e quotidiano: “Il Dipartimento – per il tramite di tutte le sue componenti – continuerà a promuovere consapevolezza e responsabilità attraverso iniziative, studi e spazi di confronto”. La nota si conclude con un rinnovato appello alla costruzione di una comunità universitaria “sempre più attenta, solidale e libera da ogni forma di discriminazione”.
Anche il padre di Ilaria, Flamur Sula, ha voluto esprimere il suo dolore: “Mi dispiace per Ilaria, così offendono la sua memoria e quella delle altre ragazze uccise come lei”, ha detto con amarezza. “Sono senza parole – ha aggiunto – purtroppo in questo mondo esistono anche persone del genere”. Le sue parole confermano quanto sia urgente continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della violenza di genere, che non può essere cancellato con un colpo di penna.
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