Eni: utile netto a 1,13 miliardi nel secondo trimestre, previsioni 2025 riviste al rialzo

Eni chiude il secondo trimestre 2025 con un utile netto adjusted pari a 1,13 miliardi di euro, in calo del 25 per cento su base annua. L’Ebit proforma adjusted di gruppo di 2,68 miliardi di euro è stato in grado di assorbire il negativo andamento dei prezzi delle commodity e del cambio Euro-Dollaro con il sostegno di iniziative di efficienza, crescita dei volumi e miglioramenti di mix.
Il flusso di cassa operativo “Cffo adjusted” di 2,78 miliardi di euro ha assicurato la copertura degli investimenti lordi ottimizzati ad un livello pari a 2,03 miliardi di euro (-5 per cento rispetto al secondo trimestre 2024). Nonostante l’effetto negativo dell’indebolimento sia dei prezzi delle materie prime sia del dollaro, Eni rivede al rialzo le aspettative di generazione di cassa per il 2025 e conferma gli impegni di remunerazione degli azionisti. La flessibilità e l’opzionalità del portafoglio e dei piani della società hanno consentito di realizzare nel trimestre oltre 1 miliardo di euro di iniziative di cassa per mitigare l’impatto dello scenario; incrementato il beneficio atteso per l’anno a 3 miliardi di euro rispetto al precedente valore di 2 miliardi. Confermati i ritorni previsti per gli azionisti nel 2025, con un aumento del dividendo del 5 per cento a 1,05 euro per azione e l’esecuzione di un programma di riacquisto azioni da almeno 1,5 miliardi di euro. “La costante attenzione con la quale Eni “continua ad attuare la propria strategia ha determinato gli eccellenti risultati del secondo trimestre 2025”, ha commentato l’Amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi.
“Nonostante uno scenario di mercato sfidante – ha sottolineato –, il modello di business Eni conferma robustezza e flessibilità. La rigorosa disciplina finanziaria, un portafoglio sempre più solido e il contenuto prezzo di pareggio dei progetti sostengono il modello assicurando una strategia di crescita autofinanziata. Al tempo stesso, continuiamo a generare valore per gli azionisti, con la più forte struttura patrimoniale mai registrata. Nel trimestre abbiamo continuato a generare crescita e valore in tutti i nostri business. Nell’ambito dei satelliti della transizione, abbiamo definito i termini per un investimento del 20 per cento da parte di Ares in Plenitude come pure per costituire una nuova entità congiunta con Gip che gestirà il nostro business della Ccus. Nell’upstream, prevediamo in linea con i tempi programmati di lanciare il nuovo satellite con Petronas, che sarà focalizzato sulla valorizzazione delle risorse gas dei due partner in Indonesia-Malesia. Inoltre – ha aggiunto Descalzi – l’attesa decisione finale di investimento del progetto Argentina Lng rappresenta un passo significativo nell’espansione del nostro business del Gnl. Infine, abbiamo identificato ulteriori iniziative di cassa che nel complesso ci consentiranno di generare circa 3 miliardi di euro di contributo alla nostra posizione finanziaria. La gestione industriale ha realizzato 2,7 miliardi di euro di Ebit proforma adjusted, 1,13 miliardi di risultato netto adjusted e 2,8 miliardi di flusso di cassa operativo, superiore ai fabbisogni per gli investimenti di 2 miliardi. Nonostante l’evoluzione sfavorevole del cambio Euro-dollaro, abbiamo mantenuto un rapporto d’indebitamento proforma estremamente contenuto a 0,10, limite inferiore dell’intervallo da noi dichiarato. Guardando al futuro – ha concluso – riteniamo che la nostra solida posizione finanziaria, la strategia distintiva e differenziata e la capacità di rimanere flessibili e rapidi, continueranno a concorrere al nostro posizionamento ottimale per affrontare la volatilità di questa fase di mercato e per continuare ad assicurare competitivi ritorni ai nostri azionisti”.
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