Gli incarichi "di fiducia" nei Comuni saranno legati al mandato del Sindaco

Giugno 16, 2025 - 17:30
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Gli incarichi "di fiducia" nei Comuni saranno legati al mandato del Sindaco

lentepubblica.it

In Conferenza Unificata arriva l’ok a diverse proposte dell’Anci in materia di riforma della dirigenza pubblica: in modo particolare, da adesso in poi, gli incarichi “fiduciari” nei Comuni saranno legati al mandato del Sindaco.


L’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (Anci) ha espresso parere positivo all’accoglimento da parte della Conferenza Stato-Regioni delle proposte di emendamento sul disegno di legge per la riforma della carriera dirigenziale e del sistema di valutazione delle performance nella Pubblica Amministrazione. Proposte che per l’associazione erano ritenute fondamentali per garantire una maggiore coerenza tra il sistema statale e quello degli enti locali.

In particolare, è stato sottolineato come la nuova normativa contribuisca a colmare il divario tra i dirigenti statali e quelli comunali, equiparandone finalmente lo status giuridico.

Gli incarichi di “fiducia” nei Comuni saranno legati al mandato del Sindaco

Uno dei nodi centrali affrontati dal disegno di legge riguarda la durata degli incarichi fiduciari assegnati dagli enti locali in base all’articolo 110 del Testo unico degli enti locali (TUEL).

Si tratta di quelle posizioni dirigenziali a tempo determinato che i sindaci possono assegnare in base a criteri “di fiducia”, spesso a figure esterne all’amministrazione. Finora, la normativa aveva creato non pochi problemi interpretativi, soprattutto dopo una sentenza della Corte di Cassazione del 2014 che aveva stabilito come anche per questi incarichi dovesse valere la durata minima triennale prevista per i dirigenti di ruolo.

Tale orientamento giurisprudenziale aveva di fatto vincolato i primi cittadini a tenere in organico, per almeno tre anni, dirigenti scelti da precedenti amministrazioni, anche quando la loro permanenza risultava incompatibile con le nuove linee programmatiche. Questo ha generato negli anni situazioni paradossali, in cui nuovi sindaci appena eletti si sono trovati costretti a lavorare fianco a fianco con dirigenti di fiducia dei predecessori, a scapito della coerenza e dell’efficacia dell’azione amministrativa.

L’emendamento proposto dall’Anci e approvato in Conferenza Unificata rappresenta quindi una svolta. Stabilisce chiaramente che gli incarichi fiduciari non possono durare oltre il mandato del sindaco che li ha conferiti, rimuovendo ogni ambiguità normativa. La durata dell’incarico sarà quindi strettamente legata al ciclo politico-amministrativo dell’ente, ripristinando il principio per cui la responsabilità politica si accompagna anche alla possibilità di scegliere la propria squadra dirigenziale.

Un risultato definito strategico per l’autonomia decisionale dei Comuni. “Finalmente – ha dichiarato il vicepresidente Anci Roberto Pellaviene data una risposta concreta a una questione che da anni limitava l’efficacia dell’azione amministrativa locale. È un segnale importante di rispetto per la volontà popolare e per la piena legittimità delle scelte dei sindaci appena eletti.

Le altre proposte accolte

Nel corso della stessa Conferenza Unificata, l’ANCI ha espresso parere favorevole anche al decreto che prevede lo stanziamento di 28 milioni di euro per la tutela delle vittime di tratta. I fondi, interamente a carico del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, saranno destinati al finanziamento di progetti locali finalizzati all’accoglienza e alla protezione di persone coinvolte in situazioni di sfruttamento. Gli interventi previsti includono servizi di prima assistenza, alloggio temporaneo, cure sanitarie essenziali e percorsi di accompagnamento per favorire il reinserimento sociale. Un’iniziativa che conferma l’impegno istituzionale nella lotta alla tratta di esseri umani e che valorizza il ruolo degli enti territoriali nella gestione delle politiche di prossimità.

Sempre durante i lavori della Conferenza, sono stateinfine  accolte integralmente le proposte migliorative avanzate dall’ANCI nell’ambito della riforma della dirigenza pubblica. Tra i punti qualificanti, spicca la conferma del principio di autonomia regolamentare e organizzativa dei Comuni, in particolare sul fronte dei controlli interni. Si riconosce inoltre la possibilità, anche per Comuni e Città metropolitane, di definire percorsi strutturati per lo sviluppo professionale dei propri dipendenti, agevolando l’accesso alla dirigenza attraverso criteri trasparenti e meritocratici.

Il resoconto della Conferenza Unificata

Qui il documento completo.

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