Il cardinale Vesco: “Nella Striscia di Gaza il genocidio è innegabile'”

“Ormai è evidente che a Gaza Benjamin Netanyahu vuole conquistare tutto il territorio e costringere con la sopraffazione i palestinesi ad abbandonare la loro terra. Ma quando un popolo non è più sulla tua terra non è più un popolo. L’occupazione rientra in una strategia disumana, miope e senza via di uscita. Non si può accettare la deportazione di un popolo”. Lo dice in un’intervista a La Stampa il cardinale Jean-Paul Vesco, arcivescovo metropolita di Algeri e ascoltato consigliere per l’Islam in Curia.
“Purtroppo ora è tutto tragicamente chiaro – aggiunge -, senza margini di dubbio. Nella Striscia è innegabilmente in atto un genocidio. La fame viene usata come arma di sterminio e massacra innocenti al pari delle bombe. L’Europa è inerte. Tutto il mondo ha ascoltato l’impressionante lettura da parte del cardinale Matteo Zuppi dei nomi dei 12 mila bambini che hanno perso la vita a Gaza, nessuno può fingere di non sapere, l’indifferenza è complicità con la politica di morte di Netanyahu”.
“Ho vissuto due anni in Terra Santa – prosegue il cardinale Vesco -, sia a Gerusalemme sia nella Striscia, e l’oppressione insopportabile del più forte sul più debole era già soffocante prima del 7 ottobre. Se gli israeliani non fermano il massacro compiuto dal loro governo lo Stato ebraico ne sarà segnato per sempre. L’Onu ha rilevato che la fama a Gaza è un fenomeno volontario e indotto dal blocco degli aiuti alimentari”.
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