Il Regno Unito investe £750 milioni in un supercomputer exascale
Il governo britannico ha annunciato un investimento storico di £750 milioni per la realizzazione di un supercomputer exascale, una mossa destinata a posizionare il Regno Unito tra i leader mondiali nel calcolo ad alte prestazioni (HPC). L’obiettivo? Potenziare la capacità del Paese in settori strategici come intelligenza artificiale (AI), scoperta farmaceutica, fusione nucleare e climate science.
Cos’è un supercomputer exascale?
Il termine “exascale” si riferisce alla capacità di eseguire almeno un miliardo di miliardi di operazioni al secondo (un exaFLOP). Si tratta di una soglia tecnologica che rappresenta un salto quantico rispetto ai supercomputer tradizionali. Attualmente, solo pochi Paesi al mondo — tra cui Stati Uniti, Cina e Giappone — possiedono sistemi con queste prestazioni.
Con questo investimento, il Regno Unito punta a colmare il gap tecnologico e rafforzare la propria sovranità scientifica, fornendo infrastrutture avanzate alla propria comunità di ricerca e industria.
A cosa servirà
Secondo fonti governative, il nuovo supercomputer sarà utilizzato per affrontare sfide complesse e multidisciplinari:
- Intelligenza Artificiale
Modelli come GPT, AlphaFold e LLM (Large Language Models) richiedono un’enorme potenza computazionale per l’addestramento e la messa a punto. Il nuovo supercomputer permetterà al Regno Unito di sviluppare soluzioni AI sovrane, riducendo la dipendenza da infrastrutture statunitensi.
- Sviluppo farmaceutico
Il settore biotech potrà simulare dinamiche molecolari, testare candidati farmaci in silico e accorciare i tempi di sviluppo di nuovi farmaci, specialmente in ambito oncologico e genomico. Questo favorirà sia le grandi aziende farmaceutiche che le startup deep-tech britanniche.
- Fusione nucleare e scienza dei materiali
Le simulazioni exascale consentiranno di modellare plasma instabile, strutture atomiche avanzate e processi termodinamici complessi. Il supercomputer sarà cruciale per i programmi di fusione guidati da UKAEA (UK Atomic Energy Authority) e altri consorzi scientifici.
- Cambiamento climatico
L’elaborazione di modelli climatici globali ad altissima risoluzione sarà possibile con il supporto exascale, migliorando le previsioni meteo e lo studio degli effetti dei gas serra. Sarà anche possibile modellare scenari di rischio su scala urbana o continentale.
Dove sarà costruito?
Il governo non ha ancora confermato la sede definitiva, ma alcune fonti indicano una possibile installazione presso il Centre for Data and Computing (CDC) dell’Università di Cambridge o presso Daresbury Laboratory nel Cheshire, già sede di precedenti progetti HPC.
Chi ci lavorerà?
Il progetto coinvolgerà una vasta rete di partner pubblici e privati:
- UK Research and Innovation (UKRI) e EPSRC
- Università di Cambridge, Oxford, Imperial College
- Aziende leader in chip e hardware (AMD, NVIDIA, ARM)
- Pharma companies e startup nel settore AI farmaceutico
- Agenzie ambientali, UKAEA e Climate Analytics Lab
Impatto economico
Secondo un’analisi del Department for Science, Innovation and Technology, l’infrastruttura potrebbe generare un ritorno economico superiore a £3 miliardi entro il 2035, considerando solo le ricadute su biotech, difesa, energia e AI industriale. Inoltre, si prevede la creazione di migliaia di posti di lavoro qualificati in data science, ingegneria computazionale e sviluppo software.
Contesto geopolitico e tecnologico
Negli ultimi anni, il Regno Unito è rimasto indietro rispetto agli USA e alla Cina nel campo del supercomputing. Con questo investimento, Londra lancia un chiaro messaggio: vuole competere a livello globale anche nelle infrastrutture tecnologiche strategiche.
Non a caso, il progetto è considerato complementare all’agenzia ARIA (Advanced Research and Invention Agency) e all’iniziativa Frontier AI Taskforce, che punta a regolare e sviluppare intelligenze artificiali avanzate in modo sicuro e responsabile.
Conclusioni
Il supercomputer exascale da £750 milioni rappresenta molto più di una macchina potente: è un’infrastruttura abilitante che potrà trasformare il panorama della ricerca scientifica e industriale britannica nei prossimi decenni. Sarà un motore per l’innovazione in settori critici e una risorsa chiave per mantenere il Regno Unito competitivo nell’era dell’AI e della scienza computazionale.
Con questo investimento, il governo britannico manda un segnale chiaro: la scienza dei dati è il cuore della strategia industriale del futuro.
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