Il ritorno della mummia di Estorre



Un tempo nel Chiostrino del Duomo di Monza, detto dei Morti, c’era una mummia, collocata in una nicchia, dietro uno sportello di legno. Due anni fa questa mummia è stata sottoposta a esami scientifici per verificarne lo stato di conservazione: non tornerà, però, nel chiostro del Duomo, ma più opportunamente verrà portata all’interno del suo Museo. Ma in che modo? Come tutti possono ben comprendere, infatti, non si tratta di un semplice «reperto» storico, e l’esposizione di resti umani comporta anche valutazioni etiche e di rispetto della sensibilità dei visitatori.
Per questo la direzione del Museo, in un’ottica di condivisione e di partecipazione, ha lanciato un sondaggio aperto a tutti i cittadini di Monza (disponibile anche online sul sito www.museoduomomonza.it), chiedendo se quel corpo mummificato «debba trovare dimora nella sale del Museo, con un allestimento rispettoso», in virtù della sua importanza storica, oppure «in un deposito non accessibile al pubblico», perché potrebbe suscitare disagio o un interesse macabro e inappropriato.
Resta il fatto che il personaggio le cui spoglie oggi appaiono mummificate è stato uno dei protagonisti della storia di Monza. Si tratta infatti di Estorre Visconti, nato nel 1346, figlio naturale di Bernabò Visconti. Nella faida famigliare per la conquista del potere, Estorre fu imprigionato nel famigerato castello di Monza, da dove però nel 1407 fu liberato dai monzesi stessi e proclamato signore della città.
5 anni più tardi sembrava aver sbaragliato i suoi avversari, tanto da riuscire a imporre la sua signoria anche sulla città di Milano. A questo punto però gli mosse guerra Filippo Maria Visconti. Estorre, allora, si asserragliò a Monza, dove, agli inizi del 1413, un colpo di spingarda lo colpì a un piede, causandogli una grave ferita che lo portò alla morte.
Fu sepolto nel Duomo di Monza. La sua tomba venne ritrovata nel 1698 e fu allora che si scoprì che il corpo del Visconti appariva mummificato, per cause naturali. Accanto ad Estorre fu rinvenuta la sua spada, oggi conservata nel Museo del Duomo.
Da allora le spoglie mummificate del Visconti furono lasciate alla pubblica visione nel Chiostrino del Duomo, in memoria del ruolo storico del personaggio, ma anche per la curiosità di come il suo corpo si era conservato. Curiosità che in passato attirò visitatori anche illustri: come Lord Byron, ad esempio, nel 1816.
Come si diceva, le indagini eseguite sia all’Ospedale San Gerardo di Monza, sia presso il Laboratorio Labanof dell’Università degli studi di Milano, hanno rivelato una serie di elementi di grande interesse, che saranno presentati nei prossimi mesi. In autunno, quando si conoscerà anche la destinazione definitiva della mummia di Estorre.
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