Intervista con Giuseppe Scoditti, in scena a Frassinelle Polesine con “1e95”: “La comicità fa ridere quando è scorretta, non può essere edulcorata, deve essere esplosiva”

“E’ uno spettacolo che cambia, si modifica a seconda dell’attualità, e a cui cerchiamo di dare sempre freschezza e contemporaneità”. L’attore e comico Giuseppe Scoditti arriva a Frassinelle Polesine, in piazza del Popolo, venerdì 25 luglio alle 21.30, nell’ambito del cartellone artistico di “Tra ville e giardini 2025” con il suo primo stand-up comedy show dal titolo “1e95”, un divertente monologo dalla scrittura libera e dai contenuti folli, anarchici e imprevedibili.
Un one-man show che tocca a colpi di battute i temi più disparati: chi siamo noi, i rapporti amorosi, il coronavirus, i pipistrelli, l’altezza, le scuole d’inglese e chi più ne ha più ne metta; gli argomenti si accavallano, ritornano, scompaiono come un lungo soliloquio interiore senza nessun criterio.
Giuseppe, il 25 luglio a Frassinelle Polesine porti in scena lo spettacolo “1e95”, come è nata l’idea?
“Nasce dal mio desiderio di portare in scena un monologo, dato che faccio parte di Contenuti Zero, che prima di essere un progetto social di grande successo è uno spettacolo di teatro, ma soprattutto di varietà, del quale io sono il presentatore. All’inizio aprivo le serate con dei monologhi di cinque minuti, tanto che a un certo punto mi sono appassionato a quel genere. Da sempre sono un grande fan dei comici, il mio attore preferito è Jim Carrey, quando frequentavo l’Accademia Paolo Grassi abbiamo studiato i monologhi di Dario Fo, insomma ho pensato che sarebbe stato bello cimentarmi con questa forma di spettacolo, in cui c’è una persona sul palco che parla per un’ora al microfono. Tutto questo prima che scoppiasse il trend della stand-up comedy. Ho messo insieme i monologhi e come titolo ho scelto quello che più mi identifica, cioè “1e95″, la mia altezza reale. Abbiamo scritto il testo nel 2020 a quattro mani con Ludovico D’Agostino, con dei pezzi comici che già esistevano e ne abbiamo aggiunti altri in seguito. E’ uno spettacolo che cambia, si modifica a seconda dell’attualità, e a cui cerchiamo di dare sempre freschezza e contemporaneità. Per esempio abbiamo tolto quasi tutte le parti sul covid. Di solito salgo sul palco in smoking, perché mi piace l’idea di questi comici eleganti come Walter Chiari, Raimondo Vianello, ma a Frassinelle Polesine farà troppo caldo, quindi opterò per una versione estiva, un lino 100% (sorride)”.
E’ uno spettacolo variegato a livello di tematiche, infatti parli di rapporti amorosi, scuole d’inglese, pipistrelli …
“E’ un flusso di coscienza in cui vengono trattati diversi argomenti. E poi improvviso tanto col pubblico e quindi lo spettacolo è sempre vivo e cambia, replica dopo replica, a seconda delle reazioni degli spettatori”.
Quanto è difficile oggi riuscire a far divertire il pubblico e quanto il politically correct influisce sulle battute e sui temi trattati?
“Influisce tantissimo. Da una parte le persone hanno molta voglia di divertirsi, di distrarsi, vedi per esempio l’esplosione della stand-up comedy o degli influencer comici sui social, però dall’altra c’è un’indignazione reale, le persone si offendono facilmente, sono suscettibili. La comicità fa ridere quando è scorretta, da sempre, non può essere edulcorata, deve essere esplosiva, sovversiva, imprevedibile, quindi se facciamo una comicità buona non credo che abbia molto successo. Detto questo, credo che sia anche giusto indignarsi su alcuni argomenti. Una battuta scorretta è bella quando è fatta con gusto e con intelligenza. Parlo anche di questo argomento nel mio spettacolo. Io non credo di essere politically scorrect, però mi piace anche andare su argomenti un po’ più spinosi”.
Da comico quali sono le cose che ti fanno divertire?
“Credo che non ci sia niente di più divertente del gelo dopo una bella battuta, se si crea una situazione di caos vuol dire che ha avuto effetto. Mi piacciono molto gli attori comici, come Jim Carrey, Peter Sellers, Roberto Benigni, Totò, Massimo Troisi, che sono capaci di farti ridere”.
A proposito di cinema, hai lavorato con Nanni Moretti nel film Il sol dell’avvenire, che esperienza è stata?
“E’ stata l’esperienza più bella della mia vita e lo sarà ancora per tanti anni. Nanni Moretti è il mio regista preferito, per me è stato un onore immenso poter lavorare con lui”.
Hai portato a teatro lo spettacolo “Paolo Sorrentino vieni devo dirti una cosa”, ti piacerebbe essere diretto da lui?
“Paolo Sorrentino è un altro grandissimo regista e spero un giorno di poter lavorare anche con lui”.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
“Farò un film con Steven Spielberg, uno con Francis Ford Coppola e un altro con George Lucas… (ride). Ovviamente sto scherzando. Ci sono tanti progetti che bollono in pentola, ma non posso anticipare ancora nulla”.
di Francesca Monti
Si ringrazia Beatrice Tessarin
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