Investito il primo giorno di lavoro, morto a 21 anni dopo l’incidente in monopattino con l’autobus
Al primo giorno di lavoro, appena assunto da un’autofficina, morto dopo esser stato investito da un autobus mentre viaggiava sul suo monopattino elettrico. È successo a un 21enne di origine pakistana residente a Reggio Emilia con la famiglia. Era la prima volta che aveva ottenuto un lavoro regolare con contratto, dopo oltre due anni di lavori precari. La notizia è stata riportata da La Gazzetta di Reggio.
La tragedia si è consumata in via Turri lo scorso 29 aprile. La vittima aveva 21 anni. Aveva ottenuto con il padre e due fratelli, di 23 e 26 anni, il permesso di soggiorno grazie al ricongiungimento familiare. Il fratello maggiore lavora a Campogalliano, l’altro a Sassuolo. Lui viveva con il padre. Aveva appena ottenuto il suo lavoro.
“Era contentissimo – ha raccontato al quotidiano il cugino della vittima – Noi familiari insistevamo sul fatto che doveva prendere la patente per l’auto. E ora che aveva trovato lavoro aveva cancellato TikTok e altri social per non perdere tempo: voleva concentrarsi e conseguire la patente. Per lui era un nuovo inizio. Purtroppo il destino ha voluto diversamente”. Il padre aveva da poco comprato una casa e aveva iniziato le pratiche per portare in Italia anche il resto della famiglia.
“Avevano raggiunto un po’ di stabilità, il padre aveva comprato casa e iniziatole pratiche per portare qui il resto della famiglia. Quando abbiamo saputo dell’accaduto, non riuscivamo a credere che non ci fosse più: siamo rimasti scioccati”. La famiglia si è rivolta a un avvocato, “ma non incolpiamo nessuno: l’autista non l’ha fatto apposta. Non abbiamo desiderio di vendetta. È stata una tragica fatalità“.
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