Istat: Pil e consumi crescono di più nel Nord-Ovest, occupazione al Sud
Nel 2024 il Pil in volume a livello nazionale è aumentato dello 0,7 per cento rispetto all’anno precedente. Il Nord-ovest ha registrato la crescita più rilevante (+1 per cento), sostenuta dall’andamento positivo del settore dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+3,9 per cento) e del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni (+1,3 per cento).
L’Industria ha mostrato una leggera flessione (-0,5 per cento), mentre negli Altri servizi la contrazione del valore aggiunto è risultata più marcata (-2,5 per cento, a fronte del -0,9 per cento a livello nazionale). E’ quanto riferisce l’Istat che ha pubblicato le stime definitive dei Conti economici territoriali per il 2022, quelle semi-definitive per il 2023 e quelle preliminari per il 2024, coerenti con i dati nazionali diffusi a settembre 2025. Nel Centro il Pil è aumentato dello 0,8 per cento, risultando leggermente superiore all’andamento medio nazionale. La crescita è stata sostenuta dalla dinamica positiva del valore aggiunto nei settori dell’Agricoltura (+5,3 per cento), dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+1,6 per cento), delle Costruzioni (+1,5 per cento) e dell’Industria (+1,2 per cento). Si registra, invece, una flessione dello 0,4 per cento nel valore aggiunto del Commercio, pubblici esercizi, trasporti e comunicazioni. Nel Mezzogiorno il Pil ha registrato una crescita dello 0,7 per cento, condizionata dall’andamento negativo dei settori degli Altri servizi (-0,6 per cento) e dell’Industria (-0,4 per cento). Sono risultate, invece, ampiamente positive le dinamiche del valore aggiunto nei settori delle Costruzioni (+3,7 per cento) e dei Servizi finanziari, immobiliari e professionali (+2,3 per cento).
Nel Nord-est il Pil è risultato sostanzialmente stabile (+0,1 per cento rispetto al 2023), quale sintesi delle flessioni del valore aggiunto nel Commercio e negli Altri servizi (rispettivamente, -2 per cento e -0,9 per cento) e dell’incremento registrato in Agricoltura (+4,8 per cento), Servizi finanziari (+1,7 per cento) e Costruzioni (+1 per cento). Nel 2024 il Pil, misurato sia in volume sia in valore, è risultato in tutte le ripartizioni territoriali superiore ai livelli del 2019. Gli incrementi più ampi si sono osservati nel Mezzogiorno e nel Nord-ovest, dove il Pil in volume del 2024 supera quello del 2019, rispettivamente, del 7,7 per cento e 7,0 per cento. Nel 2024, i consumi finali delle famiglie sono aumentati in volume dello 0,7 per cento a livello nazionale. Il Nord-ovest ha mostrato la crescita più sostenuta (+0,9 per cento), l’incremento nel Centro è risultato in linea con la media nazionale, mentre dinamiche lievemente inferiori si sono osservate nel Nord-est e nel Mezzogiorno (+0,6 per cento e +0,4 per cento, rispettivamente). Nel 2024 il reddito disponibile delle famiglie è cresciuto in valori correnti del 3 per cento a livello nazionale. L’incremento più significativo si è osservato nel Mezzogiorno (+3,4 per cento rispetto al 2023), quello più contenuto nel Nord-est (+2,7 per cento). Sostanzialmente in linea con la media nazionale sono state le dinamiche del reddito disponibile nel Nord-ovest e nel Centro (rispettivamente, +2,9 per cento e +3 per cento). Nel 2024, l’input di lavoro complessivo, misurato in termini di numero di occupati, è aumentato a livello nazionale dell’1,6 per cento. La crescita ha interessato tutte le ripartizioni territoriali, risultando più intensa nel Mezzogiorno, dove il numero degli occupati è aumentato del 2,2 per cento rispetto al 2023. Il Nord-ovest ha mostrato una dinamica in linea con la media nazionale (1,6 per cento), il Centro ha registrato un incremento leggermente superiore (+1,8 per cento), mentre nel Nord-est l’aumento è stato più contenuto (0,8 per cento). In tutte le ripartizioni il principale contributo alla crescita della occupazione è provenuto dal comparto dei Servizi; seguono, ma con un impatto più modesto, le Costruzioni nel Mezzogiorno, nel Centro e nel Nord-est, e l’Industria nel Nord-est e nel Nord-ovest.
Nel Mezzogiorno la crescita occupazionale ha interessato tutti i settori economici ed è riconducibile in prevalenza all’andamento nei settori delle Costruzioni (+6,9 per cento) e dei Servizi (+2,1 per cento), che hanno registrato, in questa ripartizione, gli aumenti più consistenti. Da segnalare, inoltre, l’aumento degli occupati nel settore dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (+1,0 per cento, a fronte dello 0,5 per cento a livello nazionale). Nel Nord-ovest la crescita complessiva dell’input di lavoro è stata trainata principalmente dai settori dell’Agricoltura, silvicoltura e pesca (+2,7 per cento) e dei Servizi (+2 per cento). Si è confermato sostanzialmente stabile il numero di occupati nel settore delle Costruzioni (+0,1 per cento, a fronte di una crescita del 3,8 per cento a livello nazionale) e si è assistito ad una modesta crescita nel settore dell’Industria (+0,7 per cento). L’incremento occupazionale nel Nord-est è stato sostenuto dalle dinamiche dei settori delle Costruzioni e dell’Industria, con incrementi nel numero degli occupati pari, rispettivamente, al 3,7 per cento e all’1,1 per cento. In Agricoltura la contrazione dell’occupazione è stata contenuta (-0,5 per cento, a fronte di un incremento dello 0,5 per cento a livello nazionale), mentre gli occupati dei Servizi sono cresciuti dello 0,6 per cento. Nel Centro, l’aumento dell’occupazione nel 2024 si è concentrato prevalentemente nel settore delle Costruzioni (+4,3 per cento). I settori dei Servizi e dell’Industria hanno segnato un aumento, rispettivamente, dell’1,9 per cento e dell’0,8 per cento, mentre il settore dell’Agricoltura ha mostrato una diminuzione (-1,5 per cento).
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