La Cina sembra desinata a dominare la produzione di chip entro il 2030
Mentre gli Stati Uniti accelerano sulla produzione domestica di semiconduttori, con tutte le difficoltà che una sfida simile implica, la Cina prepara una scalata silenziosa ma inarrestabile. Secondo il rapporto fornito da Yole Group e diffuso dalla testata coreana ETNews, Pechino è già il terzo produttore mondiale di chip per capacità produttiva, dietro a Taiwan e Corea del Sud. E le previsioni indicano che entro il 2030 controllerà il 30% del mercato globale, conquistando il primato.
UN NODO DA SCIOGLIERE
Un balzo in avanti enorme sostenuto da investimenti miliardari nell’autosufficienza tecnologica, nonostante attualmente vi sia ancora un ritardo di 5-10 anni nei processi avanzati. Basti pensare che il colosso SMIC, sostenuto dallo stato, avrebbe appena messo a punto con successo la produzione di chip a 6nm, mentre sono ancora in corso gli sforzi per raggiungere processi a 5nm e oltre.
La vera, attuale forza della Cina risiede però nei nodi maturi (28 nm e superiori), dove la capacità produttiva cresce a ritmi doppi rispetto al resto del mondo. Una strategia nata come risposta alla guerra commerciale dei semiconduttori lanciata da Trump, e che ora cominciare a dare i suoi frutti.
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