La Libia non è una discarica per il crimine transnazionale: un messaggio d’allerta all’Europa

Maggio 10, 2025 - 10:00
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La Libia non è una discarica per il crimine transnazionale: un messaggio d’allerta all’Europa

Di Ahmed Zaher

Recenti notizie riportate da media statunitensi ed europei parlano dell’intenzione dell’amministrazione americana di deportare in Libia immigrati condannati per gravi crimini. Se tali informazioni fossero confermate, ci troveremmo di fronte a un segnale estremamente allarmante, che non riguarda solo la Libia, ma minaccia l’intero spazio vitale regionale, in particolare i Paesi del bacino del Mediterraneo, con l’Italia in prima linea.

La Libia, oggi afflitta da instabilità politica, debolezza istituzionale e frammentazione del potere, non può essere considerata un Paese sicuro in cui trasferire criminali con un passato documentato in reti di criminalità organizzata transnazionale. Le esperienze pregresse di questi soggetti nel traffico di esseri umani, stupefacenti e armi li rendono capaci di sfruttare il caos libico per ricostruire nuove reti, ancor più pericolose.

Deportarli in Libia non significa solo esportare il crimine in una nazione già devastata da conflitti e divisioni, ma anche creare una nuova base operativa per organizzazioni criminali che potrebbero usare il territorio libico come trampolino verso l’Europa. Il rischio è concreto: migliaia di migranti potrebbero essere trasferiti verso le coste europee sotto il controllo di reti criminali ben organizzate.

L’Italia, per ragioni geografiche ed umanitarie, sarebbe la prima a subirne le conseguenze. Ecco perché il silenzio europeo di fronte a questo scenario equivarrebbe a una complicità passiva in un disegno pericoloso, che presto potrebbe ritorcersi contro la sicurezza del continente stesso.

Lanciamo quindi un appello chiaro e diretto all’Unione Europea, e al governo italiano in particolare: rifiutate queste politiche miopi e irresponsabili.

La Libia non è una discarica per immigrati condannati, né un laboratorio per strategie geopolitiche d’emergenza.

Ciò di cui la Libia ha veramente bisogno è un sostegno concreto per la stabilizzazione e la costruzione istituzionale, non l’importazione di nuovi focolai di caos.

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Redazione Redazione Eventi e News