La moda sta tornando al Medioevo (ma non è come ce lo aspettiamo)

Giugno 23, 2025 - 15:00
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La moda sta tornando al Medioevo (ma non è come ce lo aspettiamo)

Dove siamo, nel Medioevo? Almeno una volta, tutti abbiamo pensato al Medioevo come a un periodo di caos, arretratezza, superstizione e violenza. Anche se gli storici cercano di sfatare la fama di “secoli bui”, la moda sta prendendo l’espressione alla lettera: le passerelle si sono riempite di citazioni di arazzi, vetrate, dipinti sacri e affreschi. La tendenza medievale – o Castlecore, come la chiamano i social – si è  già intrufolata sui red carpet: il prossimo autunno prepariamoci a vestirci da dame o cavalieri, come Giovanna D’Arco in battaglia o come i nobili del Decamerone di Boccaccio.

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Se l’ispirazione della moda arriva da un altro secolo

Da diverse stagioni, passerelle e red carpet seminano indizi sull’ultima ossessione degli stilisti: il Medioevo. Maria Grazia Chiuri aveva ambientato la sfilata Cruise 2025 in Scozia, intrecciando riferimenti alla dinastia Tudor, ai ritratti rinascimentali e all’iconografia medievale. Chappell Roan si è presentata ai VMAs 2024 con un mantello e una spada. Anya Taylor-Joy ha presentato “Furiosa: A Mad Max Saga” “trafitta” da frecce dorata: un look vintage che strizza l’occhio al martirio di San Sebastiano.

Burberry aveva dato vita a un’icona del brand – il cavaliere con l’armatura scintillante – in una campagna virale, portandolo anche in prima fila a una sfilata. L’ultimo esempio della moda all’Alto Medioevo, in rigoroso ordine cronologico, arriva da Louis Vuitton. La casa di moda francese ha ambientato la sfilata Cruise 2026 ad Avignone, antica sede papale. La collezione era fitta di richiami all’iconografia religiosa e cattolica, dalle borse a forma di mitria alle cappe bicolori, fino agli stivali-gambali incastonati di pietre preziose.

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La sfilata Louis Vuitton Cruise 2026 al Palazzo dei Papi di Avignone, in Francia (Photo by Sylvain Lefevre/Getty Images)

La sfilata è arrivata nemmeno un mese dopo il Conclave, un rito secolare nato proprio alla fine del Duecento (anche se la città dei Papi in questione era un’altra, Viterbo) amplificandone le suggestioni.

Ma dovremo aspettare l’autunno per vedere esplodere la tendenza: da VuittonEtro, da Rick Owens a Moschino, da Uma Wang a Rabanne, da Marni a Dries Van Noten, le passerelle si sono riempite di broccati, velluti, copricapi voluminosi e ricami che sembrano usciti da arazzi fiamminghi.

Non solo la moda: il ritorno al Medioevo

La moda è solo una delle tante espressioni del fascino che il Medioevo esercita sulla contemporaneità. Serie tv come Game of Thrones o House of Dragons lo confermano. Perfino il Decamerone ha avuto la sua trasposizione pop, con una serie tv di Netflix. Su spotify e Youtube si moltiplicano playlist “bardcore”, dove famose canzoni pop vengono riarrangiate tra liuti e flauti, come immaginiamo farebbe un menestrello di corte.

Ci aveva visto lungo Greedy Paesant, content creator che si è imposto su Instagram in calzamaglia e corsetto, facendo satira con un’estetica smaccatamente da Alto Medioevo.

Cos’è il Weirdeval, l’idea di Medioevo che piace a TikTok

Attenzione: questo Medioevo non è quello di Giotto, né delle miniature o dei codici. Anche se attinge dall’iconografia dell’epoca non ha nessuna pretesa di accuratezza storica: piuttosto, è la suggestione medievale che permea i romanzi fantasy, affollati di creature fantastiche e principesse guerriere. TikTok lo ha ribattezzato Weird Medieval, o #Weirdeval per semplicità: un Medioevo reimmaginato, da videogioco. Troverete molti esempi del genere anche seguendo l’hashtag #Castlecore, tra le tendenze di Pinterest per il 2025.

Le passerelle si sono riempite di cotte – cioé le maglie metalliche – stivali altissimi, cinture e cinghie. Chappell Roan, nel suo triplice cambio d’abito dei VMA’s, ha sfilato sul red carpet con una spada e poi si è esibita con elmo, corazza e balestra. È proprio l’idea di armatura ad essere centrale nel Weirdeval e a suggestionare la moda.

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SYDNEY, AUSTRALIA – MAY 02: Anya Taylor-Joy attends the Australian premiere of “Furiosa: A Mad Max Saga” on May 02, 2024 in Sydney, Australia. (Photo by Brendon Thorne/Getty Images)

Lo scorso autunno, il revival del gotico ha mandato in passerella spettrali fanciulle, damigelle emaciate e misteriose, creature della notte. Streghe, perfino. Ora invece troviamo eroine con la faretra in spalla, combattenti con corsetti e stivali, emuli di Giovanna D’Arco pronte a sguainare la spada contro draghi o a guidare un esercito.

Snocciolando le poche conoscenze di storia che ci rimangono, non è difficile trovare qualche similitudine col presente. Un’epoca di instabilità politica segnata da pandemie ma anche da nuovi scambi commerciali e fermenti artistici: è così strano che la moda ci prepari alla battaglia?

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