La startup italiana Ogyre raccoglie 3,8 milioni di euro per ripulire gli oceani dalla plastica

Dicembre 13, 2025 - 05:30
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La startup italiana Ogyre raccoglie 3,8 milioni di euro per ripulire gli oceani dalla plastica

La startup italiana Ogyre, nata per ripulire gli oceani dalla plastica, ha chiuso un aumento di capitale da 3,8 milioni di euro. A guidarlo è stata la società di gestione del risparmio Vertis. Hanno partecipato anche Crédit Agricole Italia e Open Venture.

“Grazie ai nuovi capitali potremo accelerare in modo significativo il raggiungimento dei nostri obiettivi di raccolta, con un approccio scientifico basato sul tracciamento sistematico del ciclo di vita dei rifiuti”, ha commentato Antonio Augeri, cofondatore e amministratore delegato di Ogyre.

Che cos’è Ogyre

Ogyre è una piattaforma di ‘fishing for litter’ (‘pesca di rifiuti’). Promuove campagne di raccolta in mare e di intercettazione lungo le coste. Sostiene, a livello economico e logistico, comunità di pescatori di rifiuti in Italia, Brasile, Indonesia e Senegal. Le sue operazioni sono patrocinate dall’Ocean Decade delle Nazioni Unite.

L’azienda ha sviluppato una piattaforma che, tramite blockchain, traccia le attività di pesca dei rifiuti. Permette così alle aziende di finanziare la raccolta dei rifiuti. Il suo progetto è stato sposato da realtà come Luna Rossa, Panerai, Feltrinelli e As Roma.

L’azienda afferma anche di impiegare sulle proprie imbarcazioni più di 130 pescatori, con retribuzioni fino a tre volte superiori al salario minimo locale giornaliero, e di collaborare con cooperative del territorio per inviare i materiali raccolti a riciclo o a uno smaltimento responsabile.

Nata nel 2021, Ogyre ha chiuso il 2024 con un pareggio di bilancio e un fatturato di circa 2 milioni di euro.

La blue economy

Il valore della blue economy, si legge in una nota della società, potrebbe raggiungere i 3mila miliardi di dollari entro il 2030. “La consapevolezza sulla salvaguardia degli oceani e sugli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite è aumentata negli anni”, ha detto Augeri a Forbes Italia. “Aziende e privati vogliono diventare parte attiva di questa missione, ma spesso mancano soluzioni etiche, sostenibili e strutturate in grado di facilitare l’accesso a questa forma di impegno. Grazie ai nuovi fondi vogliamo permettere a chiunque, con la massima semplicità, di salire idealmente a bordo delle nostre flotte, offrendogli la certezza, garantita dalla blockchain, di un impatto reale sull’ambiente e sui lavoratori coinvolti nel progetto”.

L’operazione

L’aumento di capitale servirà ad allargare il raggio d’azione della startup a nuovi paesi. L’obiettivo dichiarato per il 2026 è raccogliere due milioni di chili di rifiuti, con una media di cinque tonnellate al giorno, pari a un volume cinque volte superiore a quello del 2025. Il traguardo per il 2030 è quello dei 20 milioni di chili.

I fondi serviranno poi all’evoluzione della tecnologia e ad allargare una squadra che, al momento, è composta da 25 persone.

“Grazie a questo aumento di capitale sarà possibile scalare il modello Ogyre in paesi esteri e attrarre nuovi partner internazionali”, ha commentato Andrea Faldella, cofondatore e ad di Ogyre. “L’ampliamento delle nostre operazioni su nuovi porti offrirà a molte aziende l’opportunità di esercitare un impatto reale ancora più forte su ambiente, comunità locali e condivisione di conoscenza sullo stato di salute dei mari”.

L’articolo La startup italiana Ogyre raccoglie 3,8 milioni di euro per ripulire gli oceani dalla plastica è tratto da Forbes Italia.

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