Rinnovabili, il fotovoltaico sui tetti in centri storici e aree vincolate non è più tabù

Dicembre 13, 2025 - 03:26
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Rinnovabili, il fotovoltaico sui tetti in centri storici e aree vincolate non è più tabù

Mentre nel mondo continuano ad accelerare, in Italia le rinnovabili avanzano col freno a mano tirato: quest’anno le installazioni sono in calo del 10,6% (e l’elettricità prodotta del 2,5%) rispetto allo stesso periodo 2024, frenate da disinformazione e continui ostacoli normativi. Gli ultimi sono stati introdotti con il decreto legislativo 178/2025 (correttivo del Testo unico sulle rinnovabili) e il decreto 175/2025 sulle aree idonee, che pongono nuovi ostacoli ai grandi impianti utility scale – quelli che permettono maggiori risparmi, dato che l’elettricità prodotta dagli utility scale costa un terzo rispetto ai pannelli sui tetti. Ma il bicchiere mezzo pieno vede invece novità positive, dagli stessi decreti, per il fotovoltaico sui tetti.

«Dall’11 dicembre 2025 cambia radicalmente il quadro normativo sull’installazione dei pannelli fotovoltaici nei centri storici e nelle aree vincolate: decadono i divieti “di principio”, cadono i veti estetici generici e viene fortemente ridimensionato il potere di blocco della Soprintendenza. I tetti degli edifici diventano a tutti gli effetti “aree idonee”, anche nelle zone A, nei centri storici e le aree a vincolo paesaggistico», spiegano i consiglieri comunali fiorentini di Avs-Ecolò Caterina Arciprete, Giovanni Graziani e Vincenzo Pizzolo.

In base alle nuove norme, i regolamenti comunali non possono più vietare aprioristicamente impianti fotovoltaici su edifici nei centri storici; le prescrizioni estetiche generalizzate – come l’obbligo di pannelli “integrati” o di colore rosso nelle aree a vincolo paesaggistico – diventano illegittime; il parere della Soprintendenza, per gli edifici non direttamente tutelati come beni culturali, resta obbligatorio ma non è più vincolante e non può bloccare l’autorizzazione.

A Firenze, dove il divieto aprioristico nell’area Unesco è stato a lungo applicato, insieme a forti prescrizioni nelle aree a vincolo, questa svolta la svolta sembra davvero vicina: «Queste limitazioni – argomentano i consiglieri comunali – sono in contrasto diretto con le normative nazionali finalizzata al rispetto degli obiettivi europei sulle energie rinnovabili. La tutela del patrimonio storico e paesaggistico non può più essere usata come alibi per bloccare la transizione ecologica. Difendere Firenze oggi significa renderla più sostenibile, più autonoma energeticamente, più giusta. La legge finalmente va in questa direzione. Lunedì in consiglio comunale con un question time chiederemo all'amministrazione di avviare le modifiche necessarie ai propri strumenti urbanistici, senza ambiguità e senza ritardi».

Anche Claudia Nati, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Firenze, e Stefano Corsi, coordinatore della Commissione Ambiente ed Energia dell’Ordine, commentando positivamente l’entrata in vigore dei decreti legislativi 175 e 178/2025 che modificano il regime autorizzativo nelle aree sottoposte a vincolo e nelle zone Unesco: «La nuova normativa sul fotovoltaico rappresenta un punto di svolta atteso da anni: finalmente si riconosce che anche nei centri storici è possibile coniugare tutela e produzione di energia rinnovabile, superando divieti generalizzati che hanno spesso frenato interventi tecnici pienamente compatibili con il contesto. E se questo vale nel cuore di Firenze, a maggior ragione deve valere nelle aree più estese fuori dal centro, dove gli impatti sono minori e le opportunità molto maggiori».

«Secondo noi – conclude Corsi – il tema non è mai stato scegliere tra tutela e transizione ecologica: il vero problema è stata la mancanza di coerenza. Negli ultimi anni molti interventi fotovoltaici potenzialmente compatibili non sono nemmeno arrivati in fase autorizzativa, perché il quadro normativo e regolamentare li rendeva di fatto impossibili. Nel frattempo, invece, sono stati ammessi interventi molto più invasivi per il paesaggio: penso all’ex Teatro comunale o alla piscina sotto Forte Belvedere. È difficile spiegare ai cittadini perché un impianto solare sul tetto, spesso non visibile da terra, debba essere percepito come più problematico di opere molto più impattanti. Questo nuovo quadro normativo ci dà l’occasione per rimettere ordine anche a livello locale. La transizione energetica non può essere il settore in cui si esercita la massima severità mentre altrove prevale una logica più indulgente. Con le nuove norme abbiamo l’occasione di riportare razionalità e proporzionalità in un ambito che per troppo tempo è stato bloccato più da interpretazioni che da reali esigenze di tutela. E l’effetto positivo non può limitarsi al centro: deve aiutare tutta Firenze, perché la produzione rinnovabile si sviluppa soprattutto dove gli spazi ci sono davvero».

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia