L’UE stringe sull’utilizzo degli asset russi. Dombrovskis: “Euroclear potrà compensare i sequestri”

Dicembre 13, 2025 - 05:30
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L’UE stringe sull’utilizzo degli asset russi. Dombrovskis: “Euroclear potrà compensare i sequestri”

Bruxelles – L’impressione è che, per quanto ripida, la strada intrapresa dall’Unione europea per il finanziamento all’Ucraina è a senso unico. L’utilizzo degli asset russi congelati è la prima scelta di quasi tutti, e il Belgio – sede di Euroclear, la società depositaria di titoli della Banca centrale russa per oltre 180 miliardi – è con le spalle al muro. La conferma, a una settimana dal decisivo vertice dei capi di stato e di governo del 18-19 dicembre, oggi alla riunione dei ministri dell’Economia dei 27. Non c’è spazio per l’unica altra opzione, quella del debito comune: ormai si procede a testa bassa solo sul lavoro sul prestito di riparazione all’Ucraina.

Poco importa se il Belgio minaccia di ricorrere a vie legali se l’UE dovesse forzare l’accordo e procedere a maggioranza qualificata, se l’Ungheria promette battaglia sulla decisione – formalizzata oggi dai ministri con 25 sì su 27- di rinnovare a tempo indeterminato le sanzioni che permettono il congelamento degli asset di Mosca, se la Russia dà il via alle rappresaglie avviando una procedura contro Euroclear. “Non è un segreto che, come presidenza danese, riteniamo che la proposta di prestito di riparazione sia di gran lunga l’opzione migliore. Anche perché non mette a dura prova le finanze pubbliche dei Paesi, né i livelli di debito pubblico“, ha affermato Stephanie Lose, ministra delle Finanze della Danimarca, al suo arrivo a Bruxelles per dirigere i lavori del Consiglio UE Ecofin. “Quindi è una soluzione che funzionerà davvero”, ha insistito.

Il lavoro diplomatico procede, costantemente, tra incontri ufficiali e riunioni informali. Ieri sera, i ministri si sono incontrati per una cena informale sul tema. “Ci sono ancora alcune preoccupazioni che devono essere affrontate”, ma “continueremo a lavorare per chiarire tutti gli elementi e, auspicabilmente, aprire la strada a una decisione al Consiglio europeo della prossima settimana“, è il succo dell’incontro riassunto da Lose. Questa mattina, i lavori ufficiali dei ministri sono stati inaugurati da un presidio – appena fuori dal palazzo del Consiglio dell’UE – di una cinquantina di cittadini ucraini al grido di “Belgio, sblocca il prestito per l’Ucraina!”.

Un presidio a sostegno dell’utilizzo degli asset russi per finanziare l’Ucraina, 12/12/25 [Credits: Eunews]
Ad opporsi, insieme al premier belga Bart de Wever, c’è il solito noto Viktor Orbán. Oggi “i bruxellesi stanno attraversando il Rubicone”, ha scritto il primo ministro ungherese in un post su X. Secondo Orbán, aggirare il requisito dell’unanimità per il rinnovo delle sanzioni contro Mosca “è chiaramente illegale“. Budapest – promette ancora il premier magiaro – “farà tutto ciò che è in suo potere per ripristinare un ordine legale”.

Per la presidenza danese dell’UE la speranza è che tale decisione “prepari il terreno” per un accordo sul prestito di riparazione. In conferenza stampa, il commissario UE per l’Economia, Valdis Dombrovskis, ha confermato: “Ovviamente così il lavoro sul prestito di riparazione poggia su basi più solide“. A margine del voto, Ursula von der Leyen ha esultato in un post su X: “Stiamo inviando un forte segnale alla Russia: finché questa brutale guerra di aggressione continuerà, i costi per la Russia continueranno ad aumentare”.

Eppure, mentre si svolgeva la riunione dei ministri, a incrinare alcune certezze – e alimentare i timori del Belgio – ci ha provato proprio la Banca Centrale Russa, annunciando di aver avviato una causa legale contro Euroclear (che sta già utilizzando gli interessi generati dagli asset russi per sostenere un prestito separato di 45 miliardi di euro per l’Ucraina) presso la Corte arbitrale di Mosca. La procedura è stata intentata “in relazione alle azioni illegali del depositario Euroclear, che stanno causando perdite alla Banca di Russia, nonché in relazione ai meccanismi ufficialmente esaminati dalla Commissione Europea per l’utilizzo diretto o indiretto degli asset russi senza il nostro consenso”, si legge in una nota diffusa dalla Tass. La Banca Centrale Russa ha avvertito che darà battaglia presso “tutte le autorità competenti disponibili, inclusi tribunali nazionali, organi giudiziari di Stati esteri e organizzazioni internazionali, tribunali arbitrali e altri organi giudiziari internazionali”.

Dombrovskis ha commentato che “la Russia continuerà ad avviare procedimenti legali speculativi, per impedire all’UE di applicare il diritto internazionale e perseguire l’obbligo legale per la Russia di risarcire l’Ucraina per i danni”. Il commissario ha sottolineato che “i depositari centrali come Euroclear possono compensare sequestri in Russia usando asset immobilizzati in Europa e sono pienamente protetti giuridicamente”.

La Commissione insomma, tira dritto, e può contare su un “ampio supporto” degli Stati membri. Al Belgio e agli istituti finanziari coinvolti, tende la mano: “Stiamo istituendo solide garanzie, ma siamo aperti a lavorare ancora”, ha insistito Dombrovskis. Ancora per una settimana, quando i leader saranno chiamati a chiudere la questione.

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