Le note dei bersaglieri accompagnano l’ultimo viaggio di Benedetto Rologeri, l’uomo investito e ucciso a Gallarate


Risuonano le note del Flik Flok dei bersaglieri, davanti alla chiesa di Cuoricino: è l’inconsueto, affettuoso omaggio degli amici a Benedetto Rologeri, l’uomo di 77 anni a volte ucciso da un automobilista in via Forze Armate a Gallarate, nel mezzo di una delle tante mattine fatte di piccoli gesti quotidiani.
Un addio drammatico che ha lasciato sgomenti tutti, di fronte di un uomo ancora molto attivo, ancora appassionato del suo lavoro di meccanico manutentore di veicoli. Era arrivato dalla Sicilia e a Gallarate e aveva aperto, poco più che ventenne, nel 1970, l’officina, poi a lungo attiva in via Parini, in quella zona – di via Torino- che poi ha continuato a frequentare nel tempo, fino a suo ultimo tragico giorno, quando è stato travolto nei dintorni dell’edicola.
Don Samuele Lazzati, che ha celebrato l’esequie, ricordato che «la luce dell’amore continuerà a brillare in noi», anche quando chi muore non è più tra noi. Fuori dalla chiesa, anche un gesto d’amore della famiglia: le offerte saranno destinate alla Associazione per le le vittime degli incidenti stradali, una piaga data quasi per scontata in Italia ma che rimane una tragedia per chi è toccato.

In chiesa c’erano tanti amici, clienti, conoscenti, vicini di casa cardanesi.
Intorno al feretro e al posto del coro, i cappelli piumati dei bersaglieri e gli ottoni della fanfara Tramonti-Crosta: era una forma di appartenenza a cui Rologeri era molto legato ai suoi amici bersaglieri gli hanno reso maggio nel loro modo, nel giorno dell’ultimo saluto. Con il silenzio suonato nella chiesa e poi con i brani della tradizione bersaglieresca suonati nel piazzale antistante.
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