L’UE avvia un’altra indagine contro Google, stavolta sui contenuti online per scopi di AI

Dicembre 10, 2025 - 04:30
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L’UE avvia un’altra indagine contro Google, stavolta sui contenuti online per scopi di AI

Bruxelles – UE-Google, si rinnova il braccio di ferro. La Commissione europea ha avviato un’indagine per presunta violazione delle regole di concorrenza nell’uso di contenuti online per scopi di intelligenza artificiale. Si teme, spiega in estrema sintesi Teresa Ribera, vicepresidente esecutiva per la Transizione competitiva, che il gigante del web “possa aver imposto termini e condizioni iniqui a editori e creatori di contenuti, svantaggiando al contempo gli sviluppatori di modelli di intelligenza artificiale concorrenti, in violazione delle norme UE sulla concorrenza”.

L’Ue accusa Google: “Abusa della sua posizione dominante”

Nello specifico i servizi dell’esecutivo comunitario temono che Google possa aver utilizzato contenuti degli editori web per fornire servizi basati sull’intelligenza artificiale generativa (“Panoramiche AI” e “Modalità AI”) sulle sue pagine dei risultati di ricerca “senza un adeguato compenso” per gli editori e “senza offrire” loro la possibilità di rifiutare tale utilizzo dei loro contenuti. Google avrebbe potuto abusare di posizione dominante dato che “molti editori dipendono dalla Ricerca Google per il traffico degli utenti e non vogliono rischiare di perderne l’accesso”, sottolinea la Commissione.
L’esecutivo comunitario sospetta inoltre che video e altri contenuti siano stati caricati su YouTube per addestrare i modelli di intelligenza artificiale generativa di Google senza un adeguato compenso per i creatori e senza offrire loro la possibilità di rifiutare tale utilizzo dei loro contenuti. I creatori di contenuti che caricano video su YouTube hanno l’obbligo di concedere a Google l’autorizzazione a utilizzare i propri dati per diversi scopi, tra cui l’addestramento di modelli di intelligenza artificiale generativa. Google, secondo i servizi della Commissione, non remunera i creatori di contenuti di YouTube per i loro contenuti, né consente loro di caricare i propri contenuti su YouTube senza autorizzare Google a utilizzare tali dati.
L’avvio di questa indagine arriva tre mesi dopo la maxi-multa da quasi tre miliardi di euro per la violazione delle regole sulla pubblicità, e scrive un nuovo capitolo nel confronto tra l’UE e le big-tech statunitensi del web, ormai decennale.
Il Consiglio europeo degli editori (EPC) accoglie con favore l’annuncio della Commissione
 “Come indicato nel memorandum riservato dettagliato da noi presentato alla Commissione all’inizio di quest’anno – scrive EPC in una nota -, l’introduzione da parte di Google delle panoramiche AI e il previsto lancio della modalità AI rappresentano un cambiamento significativo nel funzionamento della ricerca e nell’utilizzo dei contenuti degli editori. Queste funzionalità basate sull’intelligenza artificiale si affidano in larga misura a contenuti giornalistici di alta qualità, ma agli editori non viene offerta né una scelta significativa né una remunerazione equa per tale utilizzo”.

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