Macchine utensili, per l’Europa dopo un 2024 difficile anche il 2025 non sarà positivo

Giugno 19, 2025 - 05:00
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Macchine utensili, per l’Europa dopo un 2024 difficile anche il 2025 non sarà positivo

i dati di cecimo

Macchine utensili, per l’Europa dopo un 2024 difficile anche il 2025 non sarà positivo



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Cecimo, l’associazione che rappresenta i produttori europei di macchine utensili, ha diffuso i risultati del 2024 che evidenziano un calo della produzione, dell’import/export e degli ordinativi. Anche per il 2025 le stime suggeriscono il proseguimento di un periodo difficile. L’associazione avverte che, senza investimenti a supporto del settore, l’Europa rischia di perdere la leadership globale in questo settore strategico.

Pubblicato il 18 giu 2025



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Il 2024 è stato un anno difficile per i costruttori di macchine utensili europei, con la produzione che ha registrato un calo del 7,5% sul 2023.

Anche le stime per il 2025 non sembrano suggerire un cambio di rotta a causa del periodo fragile e incerto, caratterizzato da instabilità geopolitica, incertezza politica, intensificazione dei conflitti globali e persistenza di sfide economiche strutturali, esacerbate dall’aumento delle barriere commerciali che minacciano di minare ulteriormente le dinamiche del commercio globale.

È quanto emerge dai dati diffusi da Cecimo, l’associazione europea di costruttori di macchine utensili.

Un 2024 difficile per i costruttori di macchine utensili europei

Il dato relativo alla produzione si riflette anche nella composizione delle quote di produzione mondiale. Ad esempio, nel 2024, la quota di produzione mondiale europea è diminuita ancora di quasi 1 punto percentuale rispetto al 2023, pur mantenendo una presenza significativa, con circa il 32,8% della produzione mondiale di macchine utensili, evidenziando una forte posizione di mercato.

Nel 2024, i livelli di consumo di macchine utensili nei Paesi europei sono diminuiti del 17,2% rispetto al 2023.

I dati del commercio: importazioni ed esportazioni al ribasso

Anche i dati relativi al commercio evidenziano tendenze al ribasso, con l’esportazione dei costruttori europei in calo del 5,3% nel 2024 rispetto all’anno precedente. I livelli di importazione si sono ridotti del 16,3% nel 2024 rispetto al 2023.

Le principali destinazioni delle esportazioni dei costruttori europei di macchine utensili sono gli Stati Uniti e la Cina. Nel frattempo, se si considerano i flussi di importazione in Europa, il Giappone e Taiwan continuano a essere i fornitori più importanti.

Macchine utensili, anche nel 2025 i costruttori europei registrano un calo degli ordini

Il complesso contesto di mercato ha esercitato una leggera pressione al ribasso sui livelli degli ordini.

Il Cecimo8 Total Order Index – un indice combinato degli ordini nazionali ed esteri degli otto principali produttori Cecimo (Germania, Italia, Svizzera, Spagna, Austria, Francia, Regno Unito e Repubblica Ceca), ponderato per i livelli di produzione del 2021 -, è sceso del 3% nel 1° trimestre 2025 rispetto al 4° trimestre 2024 e ha registrato un modesto calo dell’1% su base annua rispetto al 1° trimestre 2024.

Tuttavia, su base annua, il livello medio degli ordini per il 2024 è stato del 5% inferiore al livello del 2023.

Le stime per il 2025

Le stime Cecimo per il 2025 suggeriscono un periodo fragile e incerto. Le proiezioni della produzione Cecimo indicano un’ulteriore diminuzione di circa il 7,5% nel 2025. I livelli di consumo di macchine utensili nei paesi europei dovrebbero diminuire, anche se a un ritmo più lento, dell’1,1% nel 2025, mentre il consumo globale di macchine utensili dovrebbe crescere del 4,9% nello stesso periodo.

Tutti i fattori descritti indicano un periodo difficile per il settore europeo delle macchine utensili. Mentre altre regioni globali mettono in campo investimenti mirati e strategie industriali coerenti, l’Europa rischia di perdere la leadership globale in questo settore strategico.

Questo declino mette a rischio le catene del valore, riduce l’autonomia strategica e aumenta la dipendenza sistemica da fornitori esterni per le capacità produttive critiche.

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