Mafia The Old Country Recensione

Agosto 11, 2025 - 00:30
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Mafia The Old Country Recensione

Mafia The Old Country (o Mafia: Terra Madre) è un nuovo capitolo sulla saga del crimine organizzato: ambientato in una Sicilia dei primi del Novecento. Scopriamo com'è. Quando è stato annunciata questa nuova iterazione della saga, ho avuto sensazioni contrastanti: figlie da una parte dell'esperienza certamente non felice del terzo capitolo, e dall'altra dell'ottimo remake del primo, che consiglio caldamente di recuperare se non l'hai ancora fatto. Proprio da questo l'opera prende le cose migliori e le inserisce in una nuova esperienza, ove tutto funziona in maniera egregia. Il taglio action dato al titolo, visto il periodo storico in cui si svolgono i fatti, certamente è il vestito migliore.

Mafia The Old Country Recensione

Se cerchi innovazione in un gioco ambientato nei primi anni del 1900 probabilmente hai sbagliato i calcoli, visto anche il tema trattato. Tuttavia, quello che propone questo prequel della serie è una storia molto solida narrativamente parlando e che piacerà sì ai fan della serie ma probabilmente è in grado di attirarne anche dei nuovi. Devo fare un po' di autocritica: avevo dato troppo peso a quei gameplay mostrati in rete: non sono completi. Avevo bollato il titolo come un Uncharted ambientato in Sicilia. È un titolo action, ma è un Mafia con una sua identità ben definita e lo capirai giocando. [caption id="attachment_1102675" align="alignnone" width="1200"]Mafia The Old Country Recensione La Ponciuta, fa parte del rito di affiliazione.[/caption]

Meglio senza open world

La mancanza dell'open world è tutt'altro che un lato negativo in quest'esperienza. Può sembrare paradossale sapendo che 2K è controllata da Take Two, che il prossimo anno lancerà GTA VI, lasciando un segno nel ben o nel male nell'industria videoludica. Questo però è un gioco ambientato in un periodo dove c'erano contadini, miniere e mafiosi, che open world vuoi che venga fuori? Meglio una trama senza fronzoli, che americanate. A sostegno di quanto di quanto dico sopra, quando ti verrà concessa l’occasione di esplorare, approfittane e troverai tutte le ragioni del mondo per cui viene definito un prequel.

La Sicilia come non s'è mai vista

L'incredibile lavoro fatto da Stormind Games e Hangar 13, per ricreare una piccola parte dell'Isola, è veramente notevole: scenari diversi e tutti realizzati mieticolosamente e se ti verrà voglia di fare le foto ogni dieci minuti, non preoccuparti: è normale. Ricordo che il titolo è ottimizzato anche per PS5 PRO. Quella San Celeste che abbiamo visto di sfuggita in Mafia II (qui un nostro speciale su Vito) è stata la prima cosa realizzata dal team di sviluppo. [caption id="attachment_1102674" align="alignnone" width="1200"]Mafia The Old Country Recensione Son presenti anche le tonnare[/caption]

Sonoro

Il contesto è tutto in quest'esperienza: perderlo di vista, significherebbe snaturare il titolo. Il dialetto siciliano del gioco si va a collocare nel contesto di una Sicilia dei primi del Novecento, dove solo il 10% parlava l'italiano. Trovo giusta e coraggiosa la scelta di adottare per il nostro paese il solo doppiaggio in dialetto siciliano e non in italiano. Per chi ha difficoltà a comprenderlo può sempre attivare i sottotitoli. Non solo il parlato ad emergere. Come tutti in tutti i Mafia, possiede una colonna sonora veramente notevole, armi, veicoli e rumori ambientali funzionano come un'orchestra ben diretta. L'audio è certamente il fiore all'occhiello del lavoro di Hangar 13.

Enzo amunì

Il vero banco di prova per questo Mafia, per quanto mi riguarda, era il protagonista. Non mi accontentavo che rispondesse alle cinque W (Who, What, When, Where, Why), ma volevo di più. Ed è esattamente ciò che ho riscontrato nel gioco. Enzo Favara ha infatti una caratterizzazione completa affiancata a un'evoluzione che in altri capitoli vedevamo arrivare troppo veloce. Il personaggio che prendiamo all'inizio del gioco non è diverso solo nell'aspetto fisico: all'inizio è un ragazzo pronto ad aiutare chi è in difficoltà, poi qualcosa lo farà cambiare completamente. Noi stessi in parte possiamo cambiargli l'aspetto: dai vestiti, alla barba, ai capelli. No. Non siamo ai livelli di GTA però qualcosa si può fare.

A famigghia

Il contesto dove verrà inserito Enzo ricorda il primo Mafia: The Lost Heaven. Laddove il Bar di Salieri fungeva da hub, qua troverete la stessa cosa a Villa Torrisi, tutto con una cura maniacale dei dettagli. Ovviamente molti dei personaggi che avranno a che fare con Enzo li troveremo qua, a partire proprio da Don Torrisi e sua figlia Isabella. [caption id="attachment_1102673" align="alignnone" width="1200"]Mafia The Old Country Recensione Don Torrisi[/caption]

I ferri del mestiere

Tenendo conto dell'epoca in cui si svolgono i fatti meritano una menzione i cosiddetti "ferri del mestiere" che Mafia The Old Country mette a disposizione. Si parte dal coltello che diventerà il nostro compagno d'avventura che dovremo imparare ad usare bene. Non sarà solo un'arma d'offesa ma molto altro. Il coltello altro non è che la punta di un iceberg: c'è un bell'arsenale di armi a disposizione di Enzo che varia da altri coltelli, pistole e fucili.

Su i motori!

Per chi mi legge già sa quanto sono appassionato di simulazione e mai avrei immaginato che in un titolo come questo mi sarei ritrovato a poter scegliere come guidare le auto. Attenzione, non sto parlando solo di cambio manuale o cambio automatico, perché Hangar 13 è andata oltre. Tra le opzioni disponibili c'è la possibilità di scegliere la guida simulata o meno. Inutile dire che ho optato per quella. Non ci sono solo i veicoli da guidare, ci sono anche i cavalli.

Cosa non mi è piaciuto

Per il tipo di gioco che vuole essere, per la mission che si è dato grossi difetti non ne ha. Certo, avrei optato per meno duelli con il coltello magari. Sul lato squisitamente tecnico invece c'è qualcosa che andrebbe rivisto. Mi riferisco ai caricamenti talvolta un po' lenti ma soprattutto all'IA dei nemici a difficoltà elevate.

Guardando al futuro

Mafia The Old Country è un prequel che è riuscito a ridare forza a una serie che si era fermata al terzo capitolo e che dopo l'ottimo lavoro fatto con il remake dell'avventura di Thomas Angelo, potrebbe aprire le porte per un eventuale quarto capitolo di Mafia, magari nella prossima generazione compiendo anche scelte coraggiose come si è fatto per questo Terra Madre. Ritengo che per troppo tempo abbiamo fatto a meno di nuove esperienze tratte da un franchise di questa portata, che racconta un fenomeno terribile come questo.

Mafia The Old Country Recensione | In conclusione

Nonostante le sensazioni contrastanti derivanti dall’esperienza del terzo capitolo, e dall'eccellente remake del primo, Mafia The Old County riesce a riportare la serie sui binari giusti grazie alle scelte coraggiose operate dal team di sviluppo. Servendosi di una narrativa efficace offre uno spaccato della criminalità organizzata in un periodo storico poco esplorato, ambientato in una parte di Sicilia del primo Novecento ricreata con grande cura.

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