Malware nascosto sulla nave GNV scatena un caso internazionale tra Italia e Francia
La vicenda della nave Fantastic di GNV ha assunto contorni sempre più delicati dopo la scoperta di un dispositivo con malware RAT, un software che consente il controllo remoto dei sistemi informatici. L'intervento è avvenuto mentre il traghetto si trovava nel porto di Sète, nel Sud della Francia, durante un'operazione che ha fatto attendere a lungo i circa 650 passeggeri pronti all'imbarco.
Il caso ha attirato l'attenzione delle autorità francesi e italiane, perché a bordo si trovava un dispositivo capace di interferire con i sistemi automatici di navigazione, un aspetto particolarmente sensibile quando si parla di sicurezza marittima.
L'allarme era partito dall'Italia, dopo che GNV aveva segnalato ai servizi segreti nazionali un possibile tentativo di intrusione informatica. L'informativa urgente era poi arrivata a Parigi, dove la DGSI, l'intelligence interna francese, ha effettuato una perquisizione mirata sulla nave.
Gli agenti hanno fermato due uomini: un marinaio lettone di vent'anni, da poco assunto, e un cittadino bulgaro poi rilasciato. Il giovane lettone è finito in stato di fermo per due giorni, con l'accusa di detenere un dispositivo per manipolare sistemi di bordo e per presunti legami con interessi russi, come indicato dagli atti della Procura francese.
Le ipotesi di reato includono tentata intrusione nei sistemi informatici, detenzione non giustificata di strumenti per interferire con apparecchiature di navigazione e partecipazione ad attività utili a una potenza straniera. Un quadro che ha spinto le autorità francesi a definire la vicenda come un caso molto serio.
Parallelamente, la Procura di Genova ha disposto il fermo di un altro cittadino lettone, indicato come secondo responsabile dell'attacco. L'uomo si trovava a bordo di una nave a Napoli quando gli investigatori italiani lo hanno raggiunto.
Il giudice partenopeo ha convalidato il fermo e ha trasmesso gli atti a Genova, dichiarando l'incompetenza territoriale. Anche in questo caso le autorità contestano un coinvolgimento nella gestione del dispositivo individuato sul traghetto.
Il ministro dell'Interno francese Laurent Nuñez ha parlato apertamente di possibili interferenze straniere, ricordando come episodi simili siano già emersi in Europa. Una posizione che si inserisce in un contesto segnato da tensioni e da attività considerate parte di una cosiddetta guerra ibrida.
GNV ha dichiarato di avere individuato e neutralizzato il tentativo di intrusione, precisando che non ci sono state conseguenze sui sistemi interni, descritti come adeguatamente protetti. La compagnia ha anche collaborato con le autorità durante le verifiche sulla nave, garantendo assistenza ai passeggeri nei momenti di attesa.
Le operazioni hanno richiesto alcune ore, ma non hanno influito sulle attività della nave oltre alla temporanea sospensione dell'imbarco. L'azienda continua a seguire da vicino l'evoluzione delle indagini, mantenendo riserbo sulle attività degli inquirenti.
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