Moda italiana: export a -2,8% nei primi due mesi. Primo semestre in flessione del 3,8%

Maggio 20, 2025 - 20:30
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Moda italiana: export a -2,8% nei primi due mesi. Primo semestre in flessione del 3,8%
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Primi mesi del 2025 in salita per la moda italiana. I dati economici diramati dalla Camera Nazionale della Moda Italiana confermano che l’anno si è aperto con lo stesso tono negativo della prima metà del 2024. A gennaio e febbraio la tendenza negativa è proseguita (fatturato a -5,8% rispetto ai primi due mesi del 2024). Permane la divaricazione tra i settori core (tessile, abbigliamento pelle, pelletteria e calzature) che hanno subito un calo del -7,7% e i settori collegati (beauty, occhiali, gioielli e bigiotteria) che invece registrano un fatturato stabile.

Nei primi due mesi del 2025 la crescita dei settori collegati si è attenuata (+5,5%) mentre è continuato il calo per i settori core (-6 per cento). Nel complesso, quindi l’export dell’industria italiana della moda è diminuito del 2,8 per cento. Per quanto riguarda i settori core il calo del 24,1% delle esportazioni verso la Cina, “conferma le difficoltà attuali del mercato interno cinese e fa venire meno un fattore di traino che nel recente passato è stato decisivo nel sostenere le esportazioni italiane soprattutto nei segmenti premium e lusso”.

Ad inizio 2025 si è verificato un rimbalzo delle importazioni nei settori core (+8,6%) trascinato dal +30,2% delle merci provenienti dalla Cina, ma anche dall’aumento dei flussi dalla Spagna (+12,8%). L’import è cresciuto anche nei settori collegati (+9.4%). Il saldo commerciale complessivo nei primi due mesi del 2025 è stato positivo per 4,2 miliardi di euro, in diminuzione di 1,1 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2024.

“Mai come all’avvio dell’anno l’incertezza è stata così dominante nel quadro macroeconomico internazionale. In seguito al radicale cambiamento e alla variabilità della politica commerciale americana. Nell’attesa degli esiti, anch’essi incerti, dei negoziati sui dazi commerciali, si può stimare, sulla base di dati finora disponibili un fatturato per il primo semestre 2025 al -3,8 per cento”, spiega la nota.

Per quanto riguarda i prezzi industriali (prezzi di sell-in dei negozi) si è confermata la stabilizzazione dopo il calo dello scorso anno. Nel primo trimestre i prezzi industriali di abbigliamento e calzature sono cresciuti rispettivamente dello 0,7% e dell’1,5%, mentre resta negativa (-1,2%) la dinamica nei prodotti tessili.

Nei settori collegati la crescita dei prezzi è proseguita trainata dalla crescita della gioielleria (+10,8%), mentre l’andamento dei prezzi industriali della profumeria si è fermato al +3,3 per cento. Le vendite al dettaglio di abbigliamento sono tornate in negativo nel primo trimestre dell’anno, dopo la ripresa dell’ultimo trimestre del 2024. Sia nell’abbigliamento (-0,9%) che nelle calzature (-4,4%), comparto che era già stato negativo per tutto il 2024. La dinamica dei prezzi al consumo (abbigliamento e calzature) nei primi 4 mesi del 2025 è stata contenuta (+0,8%) e inferiore alla media generale dell’inflazione.

C’è un precedente in cui la moda italiana ha dovuto confrontarsi con uno shock esterno sui prezzi delle esportazioni verso gli Usa delle dimensioni di quello che comporterebbe un esito sfavorevole dei negoziati sui dazi, con la conferma del dazio aggiuntivo del 20% inizialmente proposto dall’amministrazione Trump. Considerando quel precedente come un possibile “worst case”. Bisogna però risalire al 2003, quando il dollaro si svalutò nel corso dell’anno del 19,6 per cento.

Nell’attesa degli esiti dei negoziati sui dazi commerciali, si può stimare, sulla base di dati finora disponibili la dinamica del fatturato per il primo semestre 2025 a -4,5% con margine di errore che la colloca tra il -3,8% e il 5,2 per cento.

I dati sono stati esposti in occasione della presentazione della prossima edizione della fashion week maschile dedicata alle collezioni primavera/estate 2026, in calendario dal 20 al 24 giugno, prevede 80 appuntamenti: 20 sfilate di cui 15 fisiche e 5 digitali, 41 presentazioni, 3 presentazioni su appuntamento e 16 eventi. Il calendario ufficiale è stato presentato oggi in Triennale dal presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana Carlo Capasa.

Sfilano per la prima volta nella schedule maschili Paul Smith, Fiorucci (finora tra i protagonisti della kermesse femminile), Setchu (guest dell’ultima edizione di Pitti Uomo) e Qasimi, brand dall’eredità mediorientale con sede a Londra, fondato nel 2015 da Khalid al-Qasimi. Per la prima volta nel calendario digitale il marchio indiano Outbreaklab e Sagaboi, label caraibica che ha già partecipato alla settimana della moda dello scorso febbraio. Ad aprire i défilé ci penserà Serchu venerdì alle 17, la manifestazione, come di consueto, sarà chiusa dal fashion show di Giorgio Armani lunedì alle 12.

Presentano per la prima volta nel calendario Vivienne Westwood, in passato tra i main brand della fashion week uomo, Uma Wang. Leonardovalentini, Cascinelli, Meriisi e Rowen Rose; rientra Bally. In occasione della kermesse Jacob Cohën celebrerà il 40esimo anniversario. Capasa ha ricordato l’assenza di Zegna assicurando il suo ritorno a partire dalla prossima stagione.

Per questa edizione la Camera Nazionale della Moda Italiana allestirà uno spazio versatile in Fondazione Sozzani dove sfileranno i brand David Catalán, Miguel Vieira, Pronounce e Simon Cracker. In Fondazione si terranno inoltre presentazioni, mostre ed eventi culturali: Cascinelli, Lessico Familiare e Mtl Studio parteciperanno con una presentazione, ci sarà la mostra ‘Agglomerati’ e si terrà la sezione ‘Forma Aperta’.

La nuova campagna di comunicazione, ambientata al Mercato dei Fiori di Milano, è stata realizzata da Cnmi, Comune di Milano e YesMilano in collaborazione con il Museo Olimpio. Le immagini sono state scattate dal fotografo Giuseppe Triscari. In questa edizione, la campagna di comunicazione si arricchisce di un’importante sinergia istituzionale con i Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, nell’ambito dell’Olimpiade Culturale. Il programma multidisciplinare, plurale e diffuso che animerà l’Italia per promuovere i valori Olimpici e valorizzerà il dialogo tra arte, cultura e sport, in vista dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali che l’Italia ospiterà rispettivamente dal 6 al 22 febbraio e dal 6 al 15 marzo 2026. “Seguiremo il programma di Olimpiade Culturale che racconterà i valori olimpici che hanno ispirato questa campagna, all’interno delle foto ci sono dei messaggi quasi subliminali, stilemi per raccontare le Olimpiadi Milano Cortina 2026”, ha spiegato Capasa.

Sabato 21 giugno si terrà il party di Cnmi in collaborazione con il Milano Fashion Institute, la business school della Camera che ne ha acquisito nel 2023 piena governance. “La business school forma futuri manager e dirigineti, riteniamo sia importante in Italia formare queste figure molto pragmatiche, legate alle esigenze delle nostre industrie”, ha specificato Carlo Capasa.

Per quanto concerne il numero di maison presenti in calendario il manager ha dichiarato: “Qualche nome manca, si tratta di una situazione figlia di un contesto, ci sono passaggi di direzione creativa che magari hanno portato a restringere alcuni momenti di narrazione, alcuni hanno preferito sfilate in formato co-ed a settembre. Ci auguriamo che la contingenza diventi migliore, che tutto questo riporti poi in breve i grandi brand ad essere presenti nella stagione uomo, speriamo che già nelle prossime stagioni questa tendenza cambi”.

 

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Redazione Redazione Eventi e News