Omicidio Scialdone, ridotta condanna a 24 anni per ex compagno in appello

Condanna ridotta a 24 anni in Appello per Costantino Bonaiuti, l’ingegnere che a gennaio 2023 uccise l’ex compagna di 35 anni, Martina Scialdone, fuori da un ristorante in via Amelia nel quartiere Tuscolano a Roma. I giudici della Corte d’assise d’Appello di Roma hanno riformato la sentenza di primo grado che aveva condannato l’uomo all’ergastolo, facendo cadere l’aggravante della premeditazione. La vittima del femminicidio, avvocatessa, venne uccisa con un colpo di pistola che Bonaiuti le sparò al culmine di un violento litigio, iniziato prima dentro il ristorante e poi conclusosi all’esterno. L’arma del delitto era detenuta legalmente dal killer per uso sportivo.
Madre della vittima: “Delusa, non è stata fatta giustizia“
“Non gli hanno dato la premeditazione. Avrei voluto gioire, anche se in questi casi non si gioisce mai, come l’altra volta. Sono veramente delusa, non le lo aspettavo, mi aspettavo la conferma della condanna. Giustizia non è stata fatta”. Sono le parole di Viviana, la mamma di Martina Scialdone, l’avvocata uccisa a Roma nel gennaio del 2023, dopo la riduzione in appello della condanna per l’ex dall’ergastolo a 24 anni, ricordando che “in altri femminicidi sono state avvalorate le condanne all’ergastolo”.
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