Orecchini punto luce: perché sono perfetti per la sposa classica (e non solo)
C’è chi li definisce “semplici”, chi li considera “immancabili”. Ma una cosa è certa: gli orecchini punto luce sono tra i gioielli più amati dalle future spose. E non è difficile capirne il motivo. Piccoli, preziosi, mai invadenti: donano luce al viso con naturalezza, senza rubare la scena all’abito o al velo.
In un’epoca che celebra l’eleganza sussurrata, sono diventati il simbolo perfetto di un look raffinato e senza tempo. Un trend, certo. Ma anche una scelta che parla di essenzialità. Perché a volte, per brillare, basta un punto.
Cosa sono gli orecchini punto luce e perché piacciono così tanto
Li abbiamo visti sui red carpet, nei royal wedding, ma anche tra le proposte delle Maison più celebri. Gli orecchini punto luce sono composti da una singola pietra, solitamente un diamante, uno zircone o un cristallo Swarovski, incastonata in una montatura minimal, quasi invisibile. L’effetto è quello di una luce pura e diretta sul volto, senza decori superflui. Disponibili in oro bianco, oro rosa, platino o argento, rappresentano una scelta trasversale che si adatta a ogni incarnato e forma del viso.

Maticevski PE26.
Punto luce e abito da sposa: come ottenere matrimonio (stilistico) dei sogni
L’abito c’è. Il velo anche. Ma mancano loro: i gioielli. E la scelta degli orecchini è più importante di quanto si pensi. Gli orecchini punto luce rappresentano una soluzione ideale per chi cerca un dettaglio prezioso ma non eccessivo. Soprattutto nel caso di abiti ricchi, con pizzo, ricami o applicazioni, il rischio è quello di eccedere. Qui entra in gioco il punto luce, con la sua sobrietà luminosa. Sono la scelta perfetta anche per chi si sposa con un tailleur, o per le seconde nozze, dove si predilige un look più pulito. Ma anche per chi, come Meghan Markle, li sceglie piccoli e brillanti per valorizzare lo scollo a barchetta dell’abito.

Meghan Markle il giorno delle nozze con gioielli della Corona. (Photo by Max Mumby/Indigo/Getty Images)
Il consiglio? Sceglierli in base all’abito. Con un modello minimal bastano piccoli punti luce in oro bianco, mentre un abito vintage in pizzo richiede cristalli più caldi, come lo Swarovski o l’oro rosa. E se il vestito è scollato, il punto luce diventa protagonista: discreto, ma indimenticabile.
Dal diamante al cristallo: quale modello scegliere?
Gli orecchini punto luce si declinano in mille varianti: da quelli in diamante naturale (perfetti come dono da parte dello sposo) ai più accessibili lab grown o in cristallo Swarovski, amatissimi per la loro lucentezza. In mezzo, un universo di alternative: come i raffinati modelli di Miluna, in oro bianco e pietra centrale certificata, o le proposte di brand storici come Recarlo, Damiani, Tiffany & Co, Gismondi 1754. Tutto dipende dal budget e dallo stile personale. Ma è sempre bene prediligere materiali di qualità, soprattutto per un gioiello che – nella maggior parte dei casi – verrà indossato anche dopo il matrimonio.
Non solo per spose. Sempre più uomini scelgono di indossare un singolo orecchino punto luce, anche nel giorno del matrimonio. Una scelta audace, ma non insolita, soprattutto tra le generazioni più giovani. Tra i modelli più richiesti, quelli in oro bianco con diamante piccolo, dal taglio quadrato o rotondo.
Non solo per il grande giorno
Proprio perché versatili e discreti, gli orecchini punto luce si adattano con naturalezza alla vita quotidiana: dalle giornate in ufficio alle serate speciali, fino alle occasioni più formali. I modelli più classici, in oro bianco o giallo con taglio brillante, restano i più richiesti, ma oggi si affermano anche versioni più moderne, con montature geometriche, pietre colorate o tagli fancy, che reinterpretano il punto luce in chiave contemporanea. Un piccolo investimento di stile, destinato a durare.
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