Pakistan, emergenza umanitaria. Mobilitazione delle Chiesa

Settembre 1, 2025 - 02:30
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Pakistan, emergenza umanitaria. Mobilitazione delle Chiesa

Sos Pakistan. “La  situazione è molto grave. E’ terribile.  Abbiamo nel solo Punjab oltre un milione e mezzo di sfollati a causa delle alluvioni. Sono persone che sono sulla strada, è uno sforzo immane prendersi cura di loro. Anche nella mia  parrocchia di Bhai Pheru, a sud di Lahore, abbiamo aiutato oggi 32 famiglie di profughi che non hanno nulla, né casa, ne campi, consegnando un po’ di cibo per sopravvivere“. La testimonianza all’agenzia missionaria vaticana Fides di padre Qaiser Feroz, frate cappuccino e parroco, riferendo la preoccupazione e il disagio che vive la popolazione della provincia nel Pakistan centrale.  Qui il  governo del Punjab ha avviato una delle più grandi operazioni di evacuazione degli ultimi anni, poiché, con le piogge e la piena dei fiumi, sono oltre 1,5 milioni gli sfollati del Punjab.  Inondazioni estremamente violente dei fiumi Sutlej, Ravi e Chenab hanno causato  17 vittime nelle ultime ore, mentre la provincia registra l’alluvione più grave da quarant’anni a questa parte, con  centinaia di villaggi devastati e distese di terreni agricoli del tutto sommersi.

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Foto di Lara Jameson: https://www.pexels.com/it-it/foto/emirati-arabi-uniti-pakistan-mappa-del-mondo-afghanistan-8828624/

Allarme Pakistan

“Le acqua hanno allagato case, anche le chiese, i terreni coltivati. E’ una massiccia devastazione della provincia. Le comunità cristiane stanno cercando di fare del loro meglio, ma questa è la peggiore alluvione degli ultimi decenni e le forze non bastano“, dice padre Feroz, segnalando anche “l’emergenza per i bambini: circa 25 milioni non possono frequentare le scuole e non potranno farlo per chissà quanto tempo”, nota, mentre oltre 200 bambini hanno perso la vita negli ultimi due mesi a causa delle alluvioni e sono tra le 800 vittime complessive. Piogge monsoniche torrenziali, e anche il rilascio di acqua in eccesso proveniente dalle dighe in territorio indiano, hanno fatto ingrossare l Sutlej, il Ravi e il Chenab, tre fiumi  che solcano il Punjab, costringendo le autorità a rompere gli argini in alcuni punti, provocando inondazioni in oltre 1.400 villaggi. I profughi vengono da centinaia di città del Punjab, come Jhang, Shorkot, Khanewal, Multan, Muzaffargarh, Shujaabad, Jalalpur Pirwala e Alipur. Il governo sta predisponendo  campi di soccorso e assistenza medica per gli sfollati, assicurando che saranno forniti beni di prima necessità come cibo, acqua e kit di igiene, mentre anche 200mila capi di bestiame sono stati trasportati in luoghi sicuri. Come ha comunicato l’Autorità per la gestione dei disastri, sono stati allestiti circa 700 campi di soccorso e 265 ambulatori medici nelle aree colpite dalle alluvioni, mentre sono allo studio anche dei risarcimenti. Il primo ministro del Pakistan Shehbaz Sharif, accompagnato dalla Primo Ministro del Punjab Maryam Nawaz Sharif, il 28 agosto hanno visitato  le aree colpite, esprimendo rammarico per il fatto che la crisi sia stata aggravata dall’apertura delle dighe da parte dell’India, che ha alzato il volume d’acqua nei fiumi a velocizzato il verificarsi di inondazioni.

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