Pandora, il fatturato in Cina crolla dell’80%. Il gruppo rivede le attività nel Paese

Lug 16, 2025 - 04:30
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Pandora, il fatturato in Cina crolla dell’80%. Il gruppo rivede le attività nel Paese
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Pandora sta vagliando opzioni strategiche di ristrutturazione per le sue attività in Cina, dopo un tonfo dell’80% sul fatturato locale. È quanto si apprende da fonti vicine alla società citate da Reuters, secondo cui il brand danese sarebbe in trattativa con fondi e partner e-commerce cinesi per concedere in licenza il suo marchio e tutti i suoi asset per un periodo di cinque anni.

Il mercato del brand danese nell’ex Celeste Impero, una volta tra i principali per l’espansione globale del marchio, ha registrato una flessione drammatica: dai 1,97 miliardi di corone danesi del 2019 (circa 226 milioni di euro) ai soli 416 milioni di corone (circa 55 milioni di euro) nel 2024. In termini di incidenza sul fatturato globale, la Cina è scesa dall’11% a circa l’1 per cento. A complicare ulteriormente la situazione, il giro di poltrone ai vertici cinesi del brand, che dal 2022 ha visto susseguirsi il cambio di tre managing director. L’attuale general manager, Thomas Knudsen, è entrato in carica a gennaio, e poco dopo Pandora ha dichiarato l’intenzione di chiudere 50 negozi in Cina entro la fine dell’anno.

Come riporta l’agenzia stampa, secondo Jonathan Yan, dirigente della società di consulenza Roland Berger di Shanghai, trovare un azionista o un partner di licenza potrebbe essere “difficile”, dati gli andamenti delle prestazioni e la generale avversione da parte dei consumatori. “Non credo che gli investitori finanziari saranno interessati a questo asset”, ha proseguito Yan, suggerendo però un possibile interesse da parte di operatori e-commerce focalizzati su brand a margini più alti.

Il colosso della gioielleria, oltre ad essere duramente colpito dal malessere dei consumatori post-pandemia, ha dovuto anche fare i conti con la concorrenza dei brand locali, esperti in ambito digitale in un mercato e-commerce affollato, nonché con uno spostamento delle preferenze dei consumatori verso l’oro e i gioielli di valore.

In una dichiarazione a Reuters, Pandora ha affermato di aver riconosciuto la necessità di riposizionare il proprio marchio in Cina e di star lavorando a un’inversione di tendenza, aggiungendo che “ci vorrà del tempo”, concentrandosi in primis sulla ristrutturazione dell’apparato e-commerce, le cui vendite sono crollate più drasticamente rispetto ai negozi fisici. Già nel 2022 in Cina ci fu un caso di ristrutturazione simile quando Baozun, fornitore leader di soluzioni di e-commerce e abilitatore del commercio digitale in Cina, acquisì per circa 40 milioni di dollari Gap Greater China, la controparte cinese del retailer statunitense.

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Redazione Redazione Eventi e News