Parco Arcipelago, il Consiglio regionale toscano vuole vederci chiaro sul nuovo presidente

Dopo la scadenza del mandato di Giampiero Sammuri alla presidenza del Parco nazionale Arcipelago toscano, si fa sempre più ingarbugliata la scelta del nuovo vertice dell’area protetta, tant’è che il Consiglio regionale della toscana ha approvato ieri – a maggioranza – una mozione per chiarire i criteri di nomina, avanzata come primo firmatario da Gianni Anselmi (Pd) e sottoscritta da Silvia Noferi (Gruppo Misto-Europa Verde) e Francesco Gazzetti (Pd).
Dopo che il problema è già stato oggetto di interrogazione parlamentare dal segretario nazionale di Sinistra italiana e deputato per Alleanza Verdi e Sinistra, Nicola Fratoianni, adesso la mozione impegna la Giunta toscana ad “attivarsi presso il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per avere notizie certe sui criteri, le modalità e le tempistiche che porteranno all’individuazione del prossimo presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano”.
L’atto auspica inoltre che “nel contempo le figure individuate abbiano l’esperienza е la formazione necessarie per guidare il più importante Parco della nostra regione e un legame con le isole del nostro arcipelago”. Venti i voti a favore, di Partito democratico, Italia Viva, e Gruppo Misto-Europa Verde, dieci i contrari di Lega, Fratelli D’Italia e Gruppo Misto-Merito e Lealtà.
Nell’illustrazione dell’atto Gianni Anselmi ha ricordato che il presidente del Parco dell’Arcipelago Toscano è decaduto e che «di fatto, l’Ente si trova in una situazione di paralisi. Nel giugno scorso la Comunità del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, ha proposto possibili candidati espressione del territorio elbano da sottoporre al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Finora non ci sono stati atti formali, eppure sulla stampa abbiamo letto articoli non smentiti, su possibili scelte in cui sembra che l’appartenenza politica sia privilegiata rispetto alle competenze. Con la mozione si chiede dunque che nella scelta si tenga conto della volontà locale e che ci si ispiri a criteri di competenza e territorialità».
Invece secondo Diego Petrucci (FdI) il Parco «ha bisogno, in discontinuità assoluta con quello che è successo fino ad oggi, di una guida politica che si avvalga anche di professori universitari, di scienziati, di tecnici competenti. I Parchi non possono più essere governati esclusivamente da professori universitari», in sprezzo evidentemente della competenza che questi possono esprimere.
Dall’Elba invece il circolo P. Piscitello di Sinistra italiana – Avs attacca direttamente Marco Landi. Il consigliere «in procinto di passare dalla Lega a Fratelli d’Italia, ha fatto insieme al suo ormai ex partito un atto di fedeltà a Donzelli e agli altri capibastone regionali e romani: si è opposto con il suo intervento in aula alla mozione presentata in Regione da PD, M5S ed Europa Verde - Alleanza Verdi Sinistra. Il sovranista Landi si è improvvisato leguleio e ha teorizzato nella sua dichiarazione che dobbiamo ingoiare un ignoto sindaco pisano perché così vorrebbero la legge e il ministro, mentre sa bene che Arcenni è stato imposto da Donzelli al tremebondo ministro Pichetto Fratin in cambio della presidenza del nuovo Ente della Laguna di Orbetello a un ex parlamentare trombato di Forza Italia. Qui l’unica operazione grottesca è quella di voler imporre a un territorio dei candidati di destra che nessuno vuole, contrapponendoli non a dei bolscevichi, ma a dei candidati di destra espressi da amministrazioni comunali in gran parte di centro-destra competenti e rappresentativi del territorio. Lo stesso territorio che Landi ha tradito in Consiglio regionale in cambio di una candidatura in Regione nel suo nuovo partito».
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