Roma, riqualificata l'eterna incompiuta della Vela di Calatrava
Dopo oltre 15 anni dall’abbandono del cantiere ritorna in vita, anche se parzialmente, la “Vela” di Tor Vergata, quadrante est di Roma. Pensato per i mondiali di nuoto del 2009 e mai completato, il complesso della Città dello Sport è formato ad oggi da uno stadio del nuoto non ancora agibile e coperto dall’iconica vela in acciaio a “pinna di squalo” e da uno stadio adiacente per basket, pallavolo ma anche concerti ed eventi dal vivo.
Completato il secondo stadio e riqualificate le aree esterne con panchine, alberi e parcheggi in serata la cerimonia di apertura. L’enorme complesso riceverà il “battesimo” con il suo primo evento in occasione del Giubileo dei Giovani tra fine luglio e inizio agosto.
Alla cerimonia il sindaco di Roma e Commissario al Giubileo 2025 Roberto Gualtieri e il presidente Regione Lazio Francesco Rocca. Non solo autorità locali ma anche pezzi dello Stato come la Direttrice Agenzia del Demanio Alessandra Dal Verme che ha curato il progetto preso in mano proprio dal Demanio nel 2021. C’è il prefetto Lamberto Giannini, il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli, il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano e il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo.
Dopo il taglio del nastro da parte di Gualtieri lo spettacolo luminoso all’interno della struttura che ricorda la forma del torace di un balena e poi la visita degli spazi riqualificati. Dopo gli interventi da palco a chiudere l’evento uno spettacolo di luci e colori proiettato direttamente sulla vela sulle note del Così parlò Zarathustra di Strauss.
“Una giornata storica” la definisce il sindaco di Roma Gualtieri. “Un simbolo del degrado e dell’incapacità di portare a termine le opere che diventa un luogo bellissimo completamente riqualificato che sarà intanto utilizzato per il Giubileo dei Giovani e poi sarà la base di un grande lavoro per creare una nuova centralità urbana all’insegna della cultura, dello sport, dell’ambiente e della qualità della vita”.
Ottomila posti a sedere e 15mila in piedi sono i posti che promette lo stadio scoperto. “Addirittura c’era chi pensava di demolire la struttura pensando che fosse impossibile riqualificare il luogo ma ne valeva la pena invece – dice Gualtieri -. Perché ora questi luoghi diventano fruibili e potranno anche essere alla base di ulteriori investimenti”.
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