Sarà un autunno caldo in Italia ma la pallavolista islamica terrà il velo in testa

Non c’è speranza: gli italiani dovranno sopportare un autunno caldo Non per via del solleone che non ci sarà più, ma per il clima politico che già da oggi è irrespirabile.
Le polemiche continuano, ogni giorno se ne inventa una nuova pur di battere l’avversario. C’è e ci sarà la guerra in Medio Oriente. La maggior parte del Paese con chi sta?
La sinistra è, fuor di dubbio, con i palestinesi: parla di genocidio, di fame e disperazione, di migliaia di morti ammazzati dalle bombe e dai fucili dell’esercito israeliano.
La destra è più cauta, anche se dinanzi al terrore inorridisce. Tel Aviv sbaglia, la vendetta sta oltrepassando ogni limite, però non bisogna dimenticare il 7 ottobre 2023 quando oltre 1200 persone che avevano il torto di abitare in quel Paese furono uccise a sangue freddo e altre 250 furono deportate nei tunnel costruiti da Hamas.
Quanto durerà ancora questo conflitto? Netanyahu libererà quella striscia di terra, dice, ma non la vorrà governare. Saranno le stesse forze arabe a prendere il predominio ed a cancellare un brutto, anzi bruttissimo periodo dominato da atroci dittatori, promette.
Un autunno elettorale

La situazione internazionale sarà uno dei problemi, ma non il solo. In Italia, a settembre e ottobre, andranno al voto sei regioni: un vero e proprio test per il governo. Se dovessero andar male per l’esecutivo si aprirà un lungo periodo di incertezza nel quale l’opposizione si infilerà cercando di mandare a gambe all’aria la maggioranza guidata da Giorgia Meloni.
Ogni mezzo diventerà lecito, dimenticando il politically correct, di cui spesso a vanvera ci si riempie la bocca. La premier è lapidaria: “Tentano di farci fuori servendosi della magistratura”. Gli ultimi episodi confortano questa tesi della Meloni, a cui Elly Schlein risponde subito per le rime: “Sono insinuazioni eversive”.
Lo scontro non si placa perché la maggioranza usa parole che hanno a che fare con i princìpi della democrazia. “Dimenticano il voto degli italiani che hanno voluto sollecitare il cambio della guardia dopo dieci anni di inutile e dannoso sinistrismo”.
Ecco che allora lo scontro diventa più aspro. Che cosa c’entra la magistratura? “Le ultime sono sentenze sospette”, sostiene la maggioranza: il caso Almasri, l’iniziativa albanese per evitare lo sbarco dei migranti che non hanno titolo di entrare e soggiornare nel nostro Paese. Lo spreco di danaro voluto dai governi di Giuseppe Conte con il reddito di cittadinanza che ha svuotato le casse dello Stato”.
Ce ne sono, dunque, di argomenti che possono inasprire gli animi e far sopportare agli italiani le pene dell’inferno solo perché alla fine vincerà o l’una o l’altra delle due forze.
Il ponte sullo Stretto tiene banco
L’ultimo braccio di ferro (a cui ne seguiranno certamente molti) ha come protagonista il ponte sullo Stretto di Messina che costerà una infinità di miliardi. “L’Italia avrà un volto nuovo”, tuona Matteo Salvini che ha sempre difeso a spada tratta questo progetto. “Il Sud non dovrà più soffrire perché la meridionalizzazione del paese diverrà una realtà”.
Elly Schlein e i suoi cespugli gridano allo scandalo: “Sono miliardi che avrebbero potuto venire incontro o addirittura risolvere i mille problemi del nostro Paese”. Giuseppe Conte, per una volta tanto si associa, ma probabilmente dimentica quando diceva che tra Calabria e Sicilia si doveva “costruire” una struttura sottomarina.
Oggi, l’avvocato del popolo è al fianco della segretaria del Pd che segue ancora il suo sogno del campo largo, l’unico in grado di mandare al tappeto l’attuale maggioranza.
“Non sanno altro che dire no”, replicano a destra: “No al Tav, no al Ponte: l’immobilismo più assoluto che non può far crescere l’Italia”.
Serviamoci dell’intelligenza artificiale”, sottolineano alcuni ironicamente. Ma c’è poco da scherzare se elenchiamo i problemi che assillano il Paese.
La sinistra non ci sente e imperterrita segue la sua linea. Ricorda ancora la “fuga” in Libia di Almasri (con un aereo di Stato) e insinua: “Forse Palazzo Chigi si è trasferito a Tripoli e gli italiani non lo sanno?”.
“Sciocchezze e fandonie, non vanno oltre” insinua la maggioranza. È questo, quindi, il clima che si respira e dovremo sopportare in autunno con la solita pazienza.
Per una certa informazione, il dibattito è un altro e divide i pro e i contro per una giocatrice di pallavolo che, di religione islamica, porta il velo in testa durante le partite. È lecito o no? Come se l’appartenenza religiosa dipendesse da un pezzo di stoffa in più o in meno. Suvvia, scegliamo altre discussioni.
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