Sequestro delle tre torri di Milano, ok della Cassazione
C’è una sentenza della Cassazione depositata in questi giorni a confermare che i grattacieli eretti dai cortili con una semplice comunicazione di avvio ai lavori sono fuori legge. Ma c’è anche una sentenza del TAR della Lombardia, sicuramente meno autorevole pur restando significativa, secondo cui non servono piani attuativi per i grattacieli in zone già urbanizzate. Si potrebbe fare ricorso a permessi ordinari nel caso ricorrano alcune condizioni.
Per la Cassazione “il caso Milano è l’emblema dei ‘guasti urbanistici’ e dello sfruttamento intensivo del territorio quando con buona pace della complessità viene meno il senso profondo del principio della pianificazione degli interventi edilizi e di trasformazione urbana”. Per la Suprema Corte si tratta di tutelare la salute e l’ambiente, oltre che di rispettare la scelta fondamentale e insuperabile della legislazione statale in materia di governo del territorio. La Cassazione spiega così la decisione di aver confermato il sequestro impeditivo delle “Residenze LAC”, il progetto di tre torri in via Cancano a Milano, realizzate da Nexity e sigillate dalla gdf su ordine del gip Lidia Castellucci. Il complesso resterà sotto sequestro fino all’eventuale processo. La Cassazione ha dato ragione alla procura perché un processo di urbanizzazione incontrollata comporta la nascita di agglomerati privi di infrastrutture, con la conseguenza di ingenti spese a carico della pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda il ricorso del condominio di un edificio di via Razza, non al centro delle recenti indagini della procura, il Tar lombardo ha deciso che l’area interessata ha già una sua conformazione urbanistica e che quindi per un intervento del genere non sarebbe necessario un vero e proprio piano di attuazione. Per il Tar al Comune spetta un amplissimo margine di discrezionalità nella valutazione della congruità del grado di urbanizzazione. Intanto al palazzo di giustizia di Milano c’è attesa per quanto deciderà il gip Mattia Fiorentini sulle richieste di arresto presentate dalla procura a carico dei sei indagati interrogati ieri l’altro e che hanno respinto ogni addebito di illeciti. La decisione del giudice delle indagini preliminari potrebbe non arrivare a breve, essendoci di mezzo la pausa feriale.
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